Ex sindaco e giornalista trovato morto a Corte Palasio, chi era Pierangelo Repanati

Il primo cittadino: "Comunità sotto choc. Stiamo decidendo come dare un segno di vicinanza al nostro concittadino"

Pierangelo Repanati, 57 anni

Pierangelo Repanati, 57 anni

Corte Palasio (Lodi), 28 giugno 2022 - Sgomento e lacrime, nella piccola Corte Palasio, per la morte dell’ex sindaco Pierangelo Repanati, 57 anni, residente tra le ultime case della frazione Terra Verde, lungo la provinciale 124. L’uomo, nella tarda serata del 27 giugno 2022, è stato trovato nella propria abitazione, esanime, con ferite alla gola. “Una casa dignitosa ma comune, che non avrebbe potuto attirare malviventi, pensando ci fosse all’interno qualcosa di davvero prezioso” spiegano i residenti sconcertati.

Repanati, giornalista, da oltre dieci anni lavorava in uno studio di pratiche e consulenze in via Colle Eghezzone a Lodi, abitava da solo ed è stato sindaco di Corte Palasio dal 2004 al 2009. Non è escluso che il Comune compia un gesto forte, abbassando le serrande in via simbolica: "Stiamo decidendo come dare un segno di vicinanza al nostro concittadino”. La salma adesso si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’esecuzione dell’autopsia. Indagine necroscopica che permetterà di chiarire alcuni punti utili alle indagini sulla morte dell’ex amministratore.

Dalle prime testimonianze, raccolte dagli inquirenti, qualcuno avrebbe sentito gridare e potrebbe trattarsi di una rapina finita male. Ma gli inquirenti, i carabinieri della compagnia di Lodi inizialmente e ora la Procura di Lodi, che ha preso in mano le indagini sotto la guida del procuratore Domenico Chiaro, stanno lavorando a 360 gradi per far luce sulla drammatica vicenda. “Spero che gli accertamenti portino chiarezza su questa efferata vicenda che ha lasciato nello sconcerto l’intera comunità. Anche se, purtroppo, questo non cambierà il doloroso epilogo” commenta il sindaco Claudio Manara. L’amministrazione comunale, dato che l’uomo non aveva familiari stretti e viveva da solo, pensa di partecipare all’organizzazione del rito funebre: ”Nel ricordo di una persona molto amata, molto cattolica, per la quale certamente nessuno avrebbe potuto immaginare una morte simile e così cruenta” si rammarica il primo cittadino.