Donazione del midollo osseo Record di adesioni in un giorno

Lodi, aperta la campagna nella sede dell’Avis. La testimonianza di Elena:. io guarita grazie a mio fratello

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di Laura De Benedetti

"Quando nel 2020 mi sono ammalata di leucemia, mio fratello Paride, allora 47enne, era compatibile al 100% e mi ha potuto donare il suo midollo: è stata la mia fortuna. Altrimenti avrei dovuto attendere un donatore, considerando che la compatibilità, statisticamente è di una persona su centomila". A raccontare la propria storia, ieri, nella sede Avis di via Mosè Bianchi, dove 39 persone hanno aderito alla campagna di “tipizzazione“ di Admo, Associazione Donatori Midollo Osseo (per i 18-35enni, con peso non inferiore ai 50 chili, in buona salute; si rimane nel registro fino a 55 anni), sottoponendosi ad un prelievo del sangue per essere inseriti nel registro mondiale dei donatori, è stata Elena Forcella, 41 anni, di Casalpusterlengo: "Il trapianto - aggiunge - benché si rimanga immunodepressi, è stato una vera e propria rinascita dopo 10 mesi di ospedale per cui ho deciso di raccontare questa esperienza".

Presente anche Pietro Marchesi, già donatore Avis, che ha donato il proprio midollo nel 2008, 16 anni dopo l’iscrizione ad Admo: "Quando mi hanno telefonato ero agitato, sapevo poco di come avveniva la donazione. Invece ho dovuto solo sottopormi ad una plasmaferesi di 4 ore (un macchinario preleva il sangue, trattiene le cellule staminali e poi lo reinfonde nel donatore) e poi le sacche sono partire per l’estero. Una volta donato il midollo, però, si viene cancellati dal registro ed io volevo rendermi ancora utile, così ho scritto ad Admo Lombardia. Ora sono referente di Admo Lodi: lo scorso anno sono andato a parlare nelle classi quinte del Bassi, Volta, Gandini, Villa Igea di Lodi, Cesaris di Casale, Calamandrei e Tosi a Codogno. Molti 18enni aderiscono subito". "Al momento a Lodi abbiamo 2 donatori attivati per un possibile “espianto“ - afferma il medico Alberto De Giuli -. In media abbiamo oltre 200 nuovi tipizzati l’anno, il 30% dei quali provenienti dalle scuole. Il 60% sono donatori del sangue".