Vizzolo Predabissi, dodicenne morto in ospedale: parte la denuncia

La famiglia di Francesco Palomino Conga, il ragazzino di Cervignano vuole vederci chiaro

Francesco Palomino Conga

Francesco Palomino Conga

Cervignano D'Adda (Lodi), 12 gennaio 2020 - "Secondo noi c’è stato un ritardo da parte dei medici nel capire la diagnosi, ma aspettiamo gli esiti dell’autopsia". La famiglia di Francesco Palomino Conga, il 12enne di Cervignano d’Adda morto il 30 dicembre scorso all’ospedale di Vizzolo Predabissi, apparentemente per un blocco intestinale, vuole vederci chiaro su quanto accaduto in quelle ore durante le quali l’adolescente è rimasto sotto le cure dei medici che non sono riusciti a salvarlo e ha presentato, con l’avvocato Giuseppe Badolato del foro di Milano una denuncia contro ignoti.

«La famiglia vuole la verità su quello che è accaduto nelle ore a partire dall’arrivo al pronto soccorso fino al decesso dopo l’operazione - spiega il legale della famiglia Palomino -. Noi presumiamo di aver subito un torto. Per questo stiamo procedendo con l’esame autoptico per capire nell’interesse di tutti. Ci affidiamo con estrema fiducia alla procura di Lodi e ai consulenti perché vogliamo capire bene cosa è accaduto in quelle ore. Francesco era un bambino sano". Il ragazzo, secondo quanto ha ricostruito la famiglia, d’origine peruviana, ma residente nel Lodigiano da anni, ha cominciato ad avvertire dolori fortissimi la sera del 27 dicembre e il 28 è stato portato all’ospedale di Vizzolo Predabissi dove è stato registrato alle 5.30. Gli sono stati fatti dei prelievi e somministrati antidolorifici. Il ragazzino continuava ad andare in bagno, ma senza riuscirci. A fronte del fatto che gli era stata riscontrata una quantità eccessiva di globuli bianchi si era valutato un intervento chirurgico, ma un medico aveva detto che non era il caso. Il ragazzino era stato così sottoposto a ecografia che aveva rivelato un blocco intestinale il quale rendeva necessario l’intervento, ma il personale medico aveva detto che nel reparto non vi erano strutture idonee.

Da qui l’ipotesi, sfumata, del trasferimento in un altro reparto anche perché Francesco aveva cominciato ad avere un primo collasso, seguito da altri. Al Predabissi è stato sottoposto a intervento chirurgico alle 2.30 del 29 dicembre durante il quale gli sono stati asportati 38 centimetri di intestino, che si era ritenuto presentasse un’occlusione per volvolo. Una lunga operazione durata fino alle 4 del mattino e non senza difficoltà per l’equipe medica. Francesco in terapia intensiva è rimasto tutta la giornata del 29 e il 30: alle 11 del secondo giorno un arresto cardiaco, verso le 19 altri ed è morto. L’avvocato Giuseppe Badolato ha nominato come consulente il medico Carlo Bernabei di Milano, che su incarico della famiglia ha seguito giovedì l’autopsia con il medico legale e il chirurgo incaricato dalla procura lodigiana. Gli esiti sono attesi in 60 giorni e secondo il legale della famiglia Palomino in "tempi e modi corretti". 

Al momento sono tre i fascicoli già aperti: quello per omicidio colposo a carico di ignoti seguito dalla pm di Lodi Antonella Dipinto, l’audit interna dell’ospedale di Vizzolo Predabissi e la commissione di verifica di Regione Lombardia avviata una settimana fa. Il caso è finito anche all’attenzione del ministero della Salute con un’interrogazione presentata dal deputato del M5S, la lodigiana Valentina Barzotti. Nel frattempo, i residenti di Cervignano si stringono intorno alla famiglia Palomino con una colletta a offerta libera che finora ha coinvolto oltre metà paese. Intanto, a Cervignano d’Adda, dove il ragazzino abitava, i compagni di classe che frequentavano la 2 A alla media Gramsci di Mulazzano, sono pronti a stringersi intorno alla famiglia Palomino per l’ultimo saluto al 12enne: i funerali si terranno domani alle 15 nella chiesa di Sant’Alessandro.