Lodi, il "Doc" della fiction contro il Covid in ospedale

Tra un paziente e l’altro, Pierdante Piccioni partecipa al primo summit sul sequel della fiction ispirata alla sua vita

Pierdante Piccioni, il "Doc" reale

Pierdante Piccioni, il "Doc" reale

Lodi, 23 novembre 2020 - "Doc", quello vero, sabato era al lavoro per la gestione dei pazienti affetti da covid-19 all’Asst di Lodi: "Preparo i percorsi di fuoruscita dall’ospedale dopo la fase acuta", spiega Pierdante Piccioni, l’ex primario di Pronto soccorso che ha perso 12 anni di memoria a causa di un incidente ma che ora è in prima linea nella guerra contro la pandemia. In questi giorni, però, “dottor amnesia“ raccoglie anche i frutti del successo dopo che l’ultima puntata di “Doc, nelle tue mani“ (Rai), tratta dalla sua autobiografia “Meno dodici“, ha conquistato 8,5 milioni di spettatori, col 30% in media di share, diventando la serie più vista dal 2007. Ora si punta verso sequel e mercati esteri.

"L’ultima puntata si è chiusa col boato – scherza Piccioni –. Appena possibile faremo festa. Venerdì ho avuto la prima riunione via Zoom con gli sceneggiatori per scrivere Doc2. Io procuro i casi clinici e supervisiono gli aspetti medici. Valuteremo quanto il mio ultimo libro, “Colpevole d’amnesia“, opzionato da Lux Vide, potrà essere utilizzato. Per il personaggio del dottor Fanti resteranno gli anni di amnesia e quell’essere diventato “diversamente medico“, più empatico".

Piccioni non può anticipare nulla ma una cosa lo ammette: lui nella vita reale si è rimesso a studiare per colmare gli aggiornamenti professionali cancellati dall’amnesia e tornare ad esercitare e lo stesso farà Fanti: "Già in Doc1 studia per difendersi da un’accusa: è un embrione dello studio che continuerà a fare per tornare a esercitare a pieno titolo". Intanto “Doc“ ha già avuto successo in Spagna e Portogallo ma, aggiunge il medico, "l’interesse è planetario; l’ha acquistato anche la Francia, ci sono trattative in Europa, Usa, Russia, Africa. Per questo Mondadori sta pensando alla traduzione dei miei libri in molte lingue".