Dissesto a Lodi, lo sfogo dell'assessore regionale Foroni: "Territorio penalizzato"

Nel Lodigiano venti opere bocciate e quasi nessuno ha visto un euro

Pietro Foroni, assessore regionale al Territorio e alla Protezione civile

Pietro Foroni, assessore regionale al Territorio e alla Protezione civile

Lodi, 15 gennaio 2020 - Risorse contro il dissesto, "premiati" solo due Comuni del Lodigiano su venti. E Pietro Foroni, assessore regionale al Territorio e alla Protezione civile, protesta per i mancati aiuti. Erano stati richiesti nell’ambito del contrasto al rischio idrogeologico e alla messa in sicurezza di scuole e ponti. Ben venti le opere del Lodigiano che erano state dichiarate ammissibili dal Ministero ma, a procedimento concluso, quasi nessuno ha visto un euro. «Definisco l’azione governativa assolutamente deludente - incalza Foroni -. Finanziate meno del 10% delle opere ammesse su tutto il territorio nazionale, usando un criterio totalmente inaccettabile e che finisce semplicemente con il premiare i Comuni e le Regioni meno virtuose, il cui unico merito sembra quello di avere i conti in rosso. In Lombardia poi la percentuale dei finanziamenti concessi ai Comuni arriva sì e no al 2% del totale, il che è semplicemente paradossale, per non dire grottesco".

"Su 3.071 interventi contro il dissesto idrogeologico richiesti da Comuni del Nord e dichiarati ammissibili, questo governo ha destinato fondi per solo 75 opere, e di queste solo 18 alla Lombardia su oltre 850 ammissibili, mentre le Regioni del Centro Italia hanno ricevuto fondi per 119 opere a fronte di 1.176 ammesse, e il Sud 390 a fronte di 2.266" insiste. "In provincia di Lodi ad esempio avevano le carte in regola per il finanziamento del Ministero dell’Interno 20 progetti presentati da 14 Comuni: poco più di 330mila euro, quando avrebbero dovuto arrivare ben più di 6,5 milioni di euro". "La Regione sulle calamità sostiene i Comuni, ma da soli non possiamo continuare". La distinzione tra le opere finanziate, incluse nel decreto, è indicata con le lettere A, B e C. Gli interventi A riguardano la messa in sicurezza dal punto di vista idrogeologico, B investimenti di messa in sicurezza di strade ponti e viadotti e la C messa in sicurezza di edifici con precedenza per gli edifici scolastici. Solo due comuni hanno probabilmente ottenuto contributi, gli altri nulla. Terranova dei Passerini ha partecipato con tre progetti, il primo da 500mila, in parte finanziato con 30mila euro(C), il secondo da 450mila euro (B) e il terzo da 50mila euro (C) non finanziati. Contributi sarebbero in arrivo anche per Turano Lodigiano ma solo per uno dei due progetti proposti, il primo da 700mila non sarà sostenuto mentre l’altro da 387.800 avrà un contributo di 302mila800 (sempre B).

Invece non hanno ottenuto nulla gli altri comuni. Brembio ha chiesto 128mila250 euro (priorità B), Casale 477.300 (B), Caselle Landi 998.000 euro (A), Castelnuovo 260mila euro (B), Galgagnano 47mila euro (B), Livraga ha partecipato per tre progetti da 130mila euro, 112mila839 euro e 96.500 euro (sempre C), Lodi comune 61.5000 euro (C), Mairago 543mila euro (B), Maleo due progetti uno da 200mila euro e l’altro da 110mila euro (sempre C), Massalengo 490mila euro (A), Pieve Fissiraga 69.3631 euro (B), San Martino in Strada 99mila euro (B). L’unica distinzione che fa il decreto è che gli interventi A riguardano la messa in sicurezza dal punto di vista idrogeologico, B investimenti di messa in sicurezza di strade ponti e viadotti e C messa in sicurezza di edifici con precedenza per gli edifici scolastici.