"Per la disabilità serve un’alleanza". A Lodi la ministra incontra il Terzo settore

Erika Stefani, in visita al Parco tecnologico padano: il vero problema è l’integrazione socio-sanitaria

Erika Stefani, in visita al Parco tecnologico padano

Erika Stefani, in visita al Parco tecnologico padano

Lodi - Ieri al Parco tecnologico padano l’Azienda socio-sanitaria territoriale di Lodi e le massime autorità hanno accolto il ministro per le Disabilità Erika Stefani. Poi una visita alla Fondazione Danelli e alla Scuola D’Arte Bergognone. "Il tema della disabilità ha un’articolazione – ha spiegato il ministro – Non c’è un solo ramo dello Stato con competenza esclusiva. Affinché vi sia l’erogazione di un plus servizio, occorre una grandissima alleanza, che a volte cammina sulle gambe della gente, non è scritta. Il vero problema è l’integrazione socio-sanitaria. In Lombardia ho voluto conoscere come si costruisce il progetto individuale di vita per i disabili. Dobbiamo avere l’obiettivo di migliorare la situazione in territori dove il progetto soggettivo non viene individuato".

Il sindaco Sara Casanova ha esordito: "La visita ci incoraggia. Soprattutto in pandemia, tanti disabili hanno incontrato solitudine e difficoltà di accesso ai servizi: occorre attivare una rete e fortunatamente c’è sinergia tra pubblico e privato". Rossana Giove, direttore socio-sanitario di Ats Città Metropolitana, ha ribadito: "Per la disabilità sensoriale abbiamo avuto sostegno da 40 enti del privato sociale non profit che hanno dato possibilità, a 568 cittadini con 35 scuole, di usufruire di progetti". Enrico Tallarita, direttore socio-sanitario, sui servizi della Asst ha quindi evidenziato: "L’obiettivo del ministero è favorire l’integrazione sociale della persona disabile". Moderatore dell’incontro, il direttore generale Asst Salvatore Gioia che ha ricordato che occorrono anche i luoghi e l’integrazione tra gli enti e che su questo fronte avranno ruolo importante le Case di comunità. Mentre Marisa Pariscenti, direttore disabilità e integrazione sociale Asst, ha illustrato la legge 112/2016 del “Dopo di noi“.

Ha preso la parola anche Paola Morosini, direttore Unità di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza Asst, che ha illustrato la telemedicina nella disabilità, con la proiezione del video IoCiSono: "La pandemia ha insegnato tanto sulla disabilità in età evolutiva. Abbiamo potenziato diagnosi e trattamento riabilitativo sfruttando telemedicina e teleriabilitazione. Lavoriamo per migliorare il contesto di vita dei bambini. Purtroppo, dal 2009 al 2019, c’è stato il raddoppio dell’utenza e l’accessibilità si è ridotta. Solo uno su tre arriva velocemente ai servizi".

I dati allarmano: nel 2021, 550 bambini hanno ottenuto una valutazione multidisciplinare e il 20% ha un disturbo dello spettro artistico. Ilaria Gandini, responsabile Ufficio di Piano, ha concluso: "Persone idonee a partecipare ai progetti mancano dei requisiti e vengono scartate. E spesso non ci vengono finanziate le attività".