Sos cyberbullismo, Lodi lancia la rete di prevenzione

Allarme sexting: ideato un progetto condiviso tra enti

Cyberbullismo

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Lodi, 14 maggio 2019 - Insieme per contrastare il cyberbullismo tra i banchi di scuola. Partirà a settembre la rete che l’Ufficio scolastico territoriale di Lodi, insieme all’Ats della Città metropolitana e le forze dell’ordine, hanno ideato per contrastare il fenomeno del bullismo. Un’emergenza, quella legata al sexting nelle scuole attraverso l’utilizzo dei social e smartphone, che negli ultimi mesi non si è attenuata in provincia e che ha convinto le istituzioni ad affrontarla mettendo insieme le forze.

Soprattutto dopo che nel Lodigiano si è tornato a parlare di foto osé e bullismo con il presunto caso che si sarebbe verificato a San Colombano. Gli accertamenti da parte degli inquirenti sono in corso e al momento non ci sarebbero ancora denunce o indagati. Sulla questione, però, al momento c’è stretto riserbo. Stando a quanto appreso, i carabinieri starebbero indagando in merito alla circolazione di foto osé e video che contengono atti di bullismo commessi da ragazzini verso coetanei. Video che sarebbero anche circolati sugli smartphone dei giovanissimi del borgo in provincia di Milano. I fatti risalirebbero allo scorso inverno.

"Come ufficio scolastico siamo preoccupati perché l’età media dei carnefici e delle vittime si sta abbassando – spiega la referente dell’Ufficio scolastico di Lodi per il bullismo, Emanuela Russo –. I nostri strumenti sono tanti e cerchiamo di coinvolgere studenti e docenti. Abbiamo realizzato un vademecum per combattere il cyberbullismo nelle scuole. Da settembre invece partiremo con una rete realizzata con le forze dell’ordine e Ats per poter prevenire il fenomeno".

L’altro caso che ha fortemente scosso il Lodigiano è stato quello che ha interessato una scuola media di Lodi. A marzo un 15enne era stato denunciato dalla polizia per estorsione e pornografia minorile. Secondo l’accusa, il ragazzo avrebbe ricevuto sul cellulare foto osé, spedite ingenuamente da una 13enne, per poi divulgarle tra giovani della loro scuola e non solo. Avrebbe quindi preso di mira la ragazzina, chiedendole altre immagini e minacciandola di mostrare le immagini ai genitori. La ragazza disperata avrebbe tentato il suicidio a scuola, ma i docenti erano riusciti a fermarla.

"La prevenzione deve partire dalla famiglia – dice Russo –. I genitori devono essere sensibili e non sottovalutare il problema. Controllare i cellulari per tenere la questione sotto controllo". Intanto proseguono le attività e i corsi di formazione rivolti ai docenti lodigiani. "La prima lezione si è tenuta il 7 marzo e il ciclo si concluderà oggi (ieri per chi legge, ndr) – sottolinea Carla Torri, referente dell’Ufficio scolastico di Lodi –. È un corso di formazione gestito anche dalla questura e con un avvocato, Stefania Crema. Le scuole in autonomia stanno coinvolgendo i genitori. Teniamo alta l’attenzione".