Artigiani ancora nel tunnel: le realtà attive sono diminuite di altre 86 unità

Lodi, presentato il Rapporto 2018

Presentato il rapporto annuale della Confartigianato di Lodi (Cavalleri)

Presentato il rapporto annuale della Confartigianato di Lodi (Cavalleri)

Lodi, 13 luglio 2018 - In un anno il Lodigiano ha perso altre 86 imprese artigiane. Continua la crisi. Secondo i dati del Rapporto 2018 della Confartigianato il calo demografico delle imprese attive nel territorio nel 2017 ha registrato un - 1,6% rispetto al 2016, con 305 nuove realtà iscritte a fronte di 391 cessate. Il dato è tra i peggiori in Lombardia. Un problema non da poco per il Lodigiano, dove le piccole imprese sono 5.264 e rappresentano oltre il 31% del tessuto produttivo. A trascinare la discesa è soprattutto il settore delle Costruzioni. In nove anni, tra il primo trimestre 2009 e il primo trimestre 2018, le imprese edili in provincia sono calate di 863 unità. Un sonoro -26% che piazza il Lodigiano come la peggior provincia della regione (ben oltre la media lombarda pari a un -12,7%). Resta forte il calo degli addetti dell’artigianato: in quattro anni, dal 2012 al 2016, sono diminuiti di più di un migliaio (da 10.878 del 2012 a 9.620 del 2016).

Anche qui, a pesare, secondo i dati elaborati dal Rapporto di Confartigianato, è sempre il settore delle Costruzioni. Più indietro Manifatturiero e Servizi. Un altro punto che ha pesato come un macigno sulle imprese artigiane, a detta degli addeti ai lavori, è la tassazione locale. «La politica continua a fare poco». Confartigianato ha presentato una classifica delle tariffe Irpef più vantaggiose nel territorio, posizionando tra i più virtuosi Montanaso Lombardo, Terranova dei Passerini e Pieve Fissiraga. Tra i peggiori Sant’Angelo Lodigiano, Casalmaiocco e Borghetto Lodigiano. Maglia nera anche per i Comuni più grandi (Lodi, Codogno e Casale). «È evidente che le imprese devono essere aiutare dalla politica – dice il segretario generale Vittorio Boselli –. Abbiamo l’impressione che l’uscita dalla crisi abbia fatto dimenticare agli amministratori il tema delle imprese. Non sono nelle agende delle Giunte. Serve un incoraggiamento per i piccoli imprenditori per uscire da una fase di tiepidezza. L’assenza del capoluogo è un problema». Il rapporto 2018 della Confartigianato ha tracciato anche un identikit dell’artigiano lodigiano. Il 62% sono uomini over 35. Sono 760 le attività gestite da donne, circa il 14%. I giovani under 35 invece sono solo 577 (11%). «Il Rapporto è un ottimo strumento per monitorare le nostre imprese – spiega il presidente di Confartigianato, Sabrina Baronio –. La percezione che noi abbiamo avuto è la stessa. Costruzioni, credito e lavoro nero sono dati negativi su cui stiamo lavorando».