Covid, il racconto: "La mia quarantena, la più veloce del mondo"

Secugnago, ila vicenda di un sanrocchino che, per una serie di disguidi, è stato fatto rientrare al lavoro dopo un solo giorno d’isolamento

I tamponi effettuati a Codogno Fiera con la modalità drive through

I tamponi effettuati a Codogno Fiera con la modalità drive through

Secugnago (Lodi) -  Perde quattro giorni di lavoro "per una quarantena comunicata tardi e un susseguirsi di disguidi in attesa del tampone". F.B., di 37 anni, sanrocchino d’origine residente a Secugnago, racconta l’odissea vissuta negli ultimi giorni: "Probabilmente è stata dovuta a un difetto di comunicazione tra Agenzia di tutela della salute di Città Metropolitana e l’Ats emiliana". Il 17 luglio l’uomo ha accusato un malore mentre si trovava a San Rocco ed è quindi stato accompagnato al pronto soccorso di Piacenza.

«Poi mi sono ripreso – racconta l’interessato, che nella vita è impiegato in un’azienda di San Rocco – Ma 10 giorni dopo, il 26 luglio, l’Ats della Lombardia mi ha comunicato di dover fare immediatamente rientro dal lavoro per un possibile contagio perché, proprio al pronto soccorso, ero entrato in contatto stretto con un positivo che non era un sanitario. Mi è parso assurdo a distanza di tempo e pericoloso perché, nel frattempo, ero stato a contatto con familiari, amici, colleghi, benché, ove richiesto, con mascherina etc.". L’uomo ha quindi perso una prima giornata di lavoro, poi compensata con ferie e permessi.

«Ero abbastanza tranquillo: a novembre avevo fatto il Covid, ho già fatto la prima dose di vaccino", ribadisce. Poi, sempre il 26 luglio, ma di sera, il sanrocchino riceve un’altra chiamata da Ats: "Mi è stato comunicato che il periodo di quarantena era finito e chiesto dove avrei voluto fare il tampone di controllo martedì 27 luglio: ho scelto l’ospedale di Codogno. La quarantena più veloce del mondo insomma". Ma quando l’uomo è arrivato, puntuale, in ospedale, alle 14.58, ha trovato "il centro vaccinale rimesso in zona fiera. Sono corso là ma ormai stavano chiudendo e mi hanno rimandato a mercoledì 28, senza appuntamento". Da qui, oltre all’uscita di lunedì, è stato segnato un giorno di ferie anche per il martedì ed è partita la malattia per due giorni fino a giovedì: "Questo perché mi hanno fatto un molecolare con esiti entro 48 ore. Poi, fortunatamente, erano negativi e il venerdì, dopo aver perso 4 giorni lavorativi, sono finalmente rientrato".