Lodi, muore col Covid dopo il ricovero: "Si è contagiato in ospedale"

La figlia valuta l’esposto: assurdo metterlo nella stanza di un paziente in attesa di tampone

L’ospedale di Lodi (Cavalleri)

L’ospedale di Lodi (Cavalleri)

Lodi, 25 marzo 2021 - "Faremo un esposto". È il duro sfogo di una 40enne, residente a pochi chilometri da Lodi, che il 14 marzo ha perso suo padre per Covid. L’uomo, 72enne, affetto da una rara patologia ai polmoni, secondo quanto ricostruito anche dalla famiglia, si sarebbe contagiato in ospedale a Lodi durante il ricovero nel reparto di Pneumologia per malati No Covid avvenuto tra il 12 e il 17 febbraio.

Dopo le cure, il paziente era stato stabilizzato e dimesso (in attesa dell’esito dell’ultimo tampone) per continuare le cure a casa con la figlia. Poi la scoperta della positività al virus, con la conferma arrivata dall’ospedale dopo tre ore dalle dimissioni, e il contagio che ha colpito, oltre al 72enne, anche la figlia e la sua famiglia. "Qualcosa è andato storto – dice la figlia del 72enne –. In ospedale sapevano la condizione delicata di mio padre. Non capisco quindi la scelta di ricoverare nella stessa stanza un paziente in attesa di tampone, che poi è risultato positivo. È così che mio padre molto probabilmente si è contagiato. Il mio non vuole essere un attacco ai medici e agli infermieri che stanno lavorando duramente, ma all’intero sistema che non sembra funzionare". La donna chiede chiarezza su quanto è accaduto nel reparto in quei giorni. "Presto incontreremo il nostro avvocato e valuteremo se procedere con un esposto – spiega la figlia –. Per un anno ho protetto mio padre, cercando di limitare i contatti ed evitare pericolosi contagi. Mi sento in colpa perché mio padre si è ammalato in ospedale: non è accettabile".