Lodi, caso di Covid alla materna. Paura e rabbia dei genitori

Le mamme della scuola Serena: "Poca trasparenza, nessuno ci ha avvisato"

L'ingresso della scuola materna Serena di Lodi

L'ingresso della scuola materna Serena di Lodi

Lodi, 19 settembre 2020 - Preoccupazione per il Covid, per il rischio di quarantena in altre classi, per il tempo prolungato cancellato. Ma anche tanta costernazione e rabbia per la mancanza di trasparenza e di comunicazione sull’accaduto. È il clima che si respirava ieri tra i genitori all’uscita della materna Serena (115 bambini) dove il 10 settembre una bambina è stata allontanata da scuola a causa della febbre. Giovedì l’esito di positività al Covid da cui è scattata la messa in quarantena dell’intera classe, composta da una ventina di bambini, maestre comprese.

L’unico annuncio ufficiale ai genitori è stata la cancellazione del tempo prolungato pomeridiano (e quindi della mensa), per l’intera settimana dal 21 al 28 settembre, per due classi (rossa e gialla), a causa della "carenza di organico". "Invece che con un cartello o una nota informativa, come avrebbe dovuto essere, abbiamo saputo del contagio da altre mamme col sistema del pettegolezzo - sottolinea Elisabetta Madonini - Ho qui due figli: ma una da lunedì non potrà fare il tempo pieno e dovrò andare a prenderli in orari diversi. Inoltre quest’anno non fanno il pre-asilo. Non ha senso sentirsi dire che manca il personale quando conosco tante mamme senza lavoro e intanto io, che durante la settimana sono sola perché mio marito lavora in trasferta e che faccio la pendolare a Milano, devo fare i salti mortali per non fare tardi al lavoro. Con due figli, inoltre, rischio quarantene lunghissime, il tutto perché si dice sia difficile farsi fare il tampone in tempi rapidi".

"Sono più preoccupata per il lavoro che per il contagio in sé, dato che si sa che il Covid nei bambini non raggiunge forme gravi - rimarca Elena Bassi, un’altra mamma - Se la scuola dovesse chiudere non saprei a chi lasciare mia figlia: non l’affiderei ai miei genitori per paura che possano essere contagiati". "Non sapevo del contagio - afferma Franca Giustivi, una nonna - Ci vorrebbe maggiore trasparenza, con una persona delegata a comunicare la gestione dell’emergenza sanitaria". "Ho a casa un figlio disabile e io stesso soffro di alcune patologie - afferma Giovanni Mendola, un papà, ignaro dell’accaduto - Dovrebbero dare informazioni chiare, poi ciascuno decide. Ora sono molto preoccupato.

A questo punto lunedì terrò a casa mia figlia in via cautelativa". Ats non ha rilasciato alcuna informazione. La dirigente dell’Ic Lodi III, Stefania Menin, ieri ha segnalato il caso a Comune e Prefettura. La sindaca Sara Casanova ha condiviso l’informazione "per rassicurare sull’attivazione delle opportune procedure da parte di Ats e della scuola. Nonostante la delicatezza del periodo, si sta cercando di affrontare la situazione, rispettando scrupolosamente tutte le procedure sanitarie e le misure stabilite dalle linee guida per la prevenzione igienico-sanitaria".