"Costantino aveva un cuore d’oro"

Guardamiglio, il ricordo del 22enne morto con i tre amici nell’incidente di Piacenza nelle parole del cugino Emanuele

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di Mario Borra

I quattro ragazzi inseparabili nella vita potrebbero essere uniti anche nell’ultimo saluto: infatti, non è esclusa un’unica celebrazione funebre per Costantino Merli, 22 anni di Guardamiglio, la sua ragazza, Elisa Bricchi 20 anni di Calendasco, Domenico Di Canio, 22 anni di Borgonovo, William Pagani, 23 anni di Castelsangiovanni morti nella notte tra lunedì e martedì, intrappolati nella vettura finita dentro il fiume Trebbia, nella zona dell’argine, in territorio di Calendasco. Prima però dovrà essere disposta l’autopsia sui corpi dei giovani poichè la Procura intende capire come può essere avvenuta una tragedia simile.

Nella notte in cui si è consumato il dramma, c’era una fitta nebbia e l’ipotesi è che il conducente, probabilmente Merli, non abbia notato che la stradina finiva a strapiombo sul fiume. Nell’impatto con l’acqua, in un punto non particolarmente profondo, si è aperto il portellone ed è probabile che l’abitacolo si sia riempito in pochi secondi, non dando scampo ai ragazzi che non hanno avuto tempo di uscire e mettersi in salvo. Quei luoghi però pare fossero conosciuti dai ragazzi, che li avevano eletti a loro zona preferita dove si trovavano ed ascoltavano musica. Proprio la musica era la loro grande passione: restano ora i tanti video in cui Costantino Merli, in arte Milions, cantava testi su musica trap, grazie anche alla collaborazione dei suoi amici che lo aiutavano a produrre le canzoni. Ieri la comunità di Guardamiglio si è svegliata scossa, attonita, incredula. “Costi“ era figlio del presidente della Protezione Civile Francesco Merli, ex vicesindaco del paese per una decina di anni, ed anche il giovane, nel luglio del 2020, era entrato a far parte della grande “famiglia“ delle tute gialle dopo aver superato la prova abilitativa.

Costantino aveva frequentato il liceo artistico Cassinari di Piacenza ed aveva un grandissimo talento per il disegno. "Lo avevo sentito la sera prima al telefono, poco dopo le 19 – ricorda distrutto dal dolore Emanuele Frontori, suo primo cugino –. Non ho parole per descrivere quanto è avvenuto: lui era un ragazzo solare, con la testa sulle spalle, uno che pensava prima agli altri e poi a se stesso. Per me era più un fratello che un cugino, un confidente, una persona fantastica".