Coronavirus, rientrati in Italia 11 turisti lodigiani contagiati e curati in India

La comitiva ha fatto ritorno grazie a un volo speciale organizzato dall'ambasciata. Restano a Dheli 3 persone ancora non del tutto guarite

Precauzioni anti-coronavirus in India (Ansa)

Precauzioni anti-coronavirus in India (Ansa)

Lodi, 27 marzo 2020 - Stanno rientrando nelle loro case gli undici turisti lodigiani che, partiti per un viaggio in India il 28 di febbraio, in gruppo con Andrea Carli, il medico di Codogno morto il 19 marzo a Jaipur, sono risultati postivi al coronavirus e curati in India, in un ospedale privato di Nuova Delhi.

"Sono in auto, in vaiggio verso Lodi, la mia città", dice all'Ansa Stefano Taravella, atterrato da poco a Malpensa dopo essere arrivato questa mattina a Fiumicino, assieme agli altri del gruppo, grazie al volo speciale di recupero organizzato dal Alitalia con il sostegno dell'Ambasciata Italiana a Delhi. "Mi pare un sogno: dovrò stare in quarantena per altri 14 giorni e non potrò immediatamente riabbracciare i miei quattro nipotini, ma questo capitolo è chiuso. Gli ultimi giorni sono stati un continuo alternarsi di speranze e delusioni: dopo essere risultati negativi al test per due volte, siamo stati dimessi e trasferiti in un hotel di lusso, al centro di Delhi: ma, a essere sinceri, nell'hotel venivamo trattati come appestati. Per il blocco totale dei voli, sia internazionali che domestici, proclamato dall'India, non avevamo la più pallida idea di quando sarebbe stato possibile il rientro: per fortuna, meno di 36 ore fa abbiamo avuto la notizia del volo speciale di recupero organizzato da Alitalia, frutto degli sforzi dell'Ambasciata italiana a Delhi per gli italiani bloccati In India".

Altri tre turisti del gruppo, gli ultimi, sono tuttora ricoverati al Medanta, l'ospedale privato di Delhi, perché non ancora guariti completamente.