Coronavirus, l'anestesista Malara: "La scoperta del paziente 1? Uno choc"

Il medico al galà per la Pedalata dei campioni. Cipollini: il ciclismo spinge sempre a migliorarti

Da sinistra Ciampetti, Malara, Cipollini e Lottaroli

Da sinistra Ciampetti, Malara, Cipollini e Lottaroli

Lodi, 4 ottobre 2020 -  «Quel giorno avevo la borsa pronta per andare in palestra. Alle 16 era tutto programmato. Poi sono uscita dall’ospedale 48 ore dopo". Annalisa Malara, il medico anestesista che il 20 febbraio scorso si trovò a gestire, insieme ad uno staff di dottori ed infermieri dell’ospedale di Codogno, il primo paziente malato di Covid, ha raccontato ieri sera, nella serata di gala dell’iniziativa “La pedalata dei campioni“, il suo rapporto con lo sport.  Di fianco a sè, in una delle splendide sale di Palazzo Calderari, oltre al sindaco Emiliano Lottaroli, anche il due volte campione del mondo di ciclismo Mario Cipollini che, insieme al suo ex compagno di squadra Mario Traversoni, parteciperà stamattina ad una ciclopedalata di 58 chilometri che si snoderà tra Turano, Lodi, Codogno, Castiglione e Casale.

"Quando, dopo alcuni mesi, ho potuto riprendere la mia attività fisica ho capito veramente quale beneficio ha lo sport per il benessere psicologico" ha detto la dottoressa davanti ad una platea nutrita. Poi un accenno alle fasi critiche di quel 20 febbraio. "Abbiamo fatto il test al paziente 1 perchè noi anestesisti siamo abituati a non lasciare nulla di intentato per i nostri pazienti spesso in condizioni critiche. Nell’attesa dell’esito del tampone, arrivavano tutti gli altri esami che erano negativi e saliva la preoccupazione. Poi quando è arrivato il responso è stato un colpo molto forte. La situazione era surreale ed abbiamo capito di essere finiti in una cosa molto grande". "Il ciclismo ti mette di fronte a te stesso e ti chiede sempre di migliorarti. Quando pedali, alla fine sei solo con la tua voglia di non arrenderti mai" ha detto Cipollini.