Codogno, la specializzanda Giulia ora è medico di base

La dottoressa Frontori, 28 anni, nel periodo più buio ha gestito un ambulatorio speciale. "Marcello Natali grande esempio"

Giulia Frontori, 28 anni nel suo ambulatorio di via Gattoni

Giulia Frontori, 28 anni nel suo ambulatorio di via Gattoni

Codogno (Lodi), 5 giugno 2020 - Nei giorni più duri dell’emergenza ha lavorato in prima linea. A Codogno, luogo simbolo dell’epidemia in Italia, la codognese Giulia Frontori, 28 anni, specializzanda ed iscritta al corso di formazione in Medicina generale, ha gestito dal 27 febbraio all’1 aprile un ambulatorio speciale per la diagnosi di Covid-19 e non solo. Dalle 8 alle 20, sette giorni su sette, la sua guardia medica diurna, nata su suggerimento di Marcello Natali, il medico di base di Codogno scomparso a 57 anni per coronavirus il 18 marzo, in collaborazione con altri sei giovani medici, ha visitato centinaia di casi negli spazi dell’ospedale di Codogno affiancando i presidi ospedalieri nelle diagnosi con radiografie e controlli della saturazione. La guardia medica diurna in ospedale é stata chiusa il 1 aprile e al suo posto l’Asst di Lodi ha creato gli ambulatori post-Covid. Ora la giovane dottoressa è diventata un medico di base. Il suo studio, condiviso con altri due medici, è a Codogno in via Gattoni.

Dottoressa, cosa ricorda dei giorni della guardia medica diurna? "Sono stati molto difficili. Lì, tra momenti positivi e negativi, ho imparato tante cose che mi serviranno nella professione. Da fine febbraio a fine marzo ogni giorno era un’emergenza. E’ stato un ambulatorio molto utile".

E ora è medico di base... "Ho iniziato il 6 aprile come titolare e ad oggi ho circa 350 pazienti. Non nascondo che iniziare come medico di Medicina generale in tempo di Covid è abbastanza complicato. Sto cercando di limitare gli accessi in ambulatorio allo stretto necessario, molti pazienti peró vogliono passare anche solo per farsi conoscere. Sto utilizzando con buoni risultati un software di telemonitoraggio per i sospetti covid e i fragili. Fortunatamente abbiamo la possibilità di inviare ricette di farmaci con sms e mail".

Quali sono le maggiori difficoltà? "Accedere alle visite specialistiche in ospedale, dove sono riprese solo le urgenze. Spesso sono costretta a mettermi direttamente io in contatto con gli specialisti per provare a risolvere i problemi".

Lei era molto legata al medico di base Marcello Natali. Che ricordo ha? "Per me è stato un punto di riferimento. Il destino ha voluto che fossi io a gestire ora alcuni dei suoi pazienti. Sarò sempre molto grata per quello che ha fatto. Non lo dimenticherò mai".

Il coronavirus secondo lei è stato sconfitto sul territorio? "Per il momento ho pochi casi presunti. Sicuramente non siamo più al picco, ma non possiamo abbassare la guardia".