Coronavirus, vicesindaco di Codogno: "In ospedale lontana dai familiari, non lo scorderò"

Raffaella Novati, tornata a casa venerdì, racconta i due ricoveri prima a Lodi e poi a Sondalo

Raffaella Novati

Raffaella Novati

Codogno (Lodi), 22 marzo 2020 -  Dalla trincea quotidiana nell’ormai ex zona rossa al letto dell’ospedale. Tutto in pochi giorni. Vissuti come una specie di girandola, un frullatore di emozioni, dalle prime linee di febbre al responso del tampone positivo. Il vicesindaco, nonché assessore ai Servizi sociali, Raffaella Novati fino al 26 febbraio scorso era rimasta in prima linea accanto al sindaco Francesco Passerini per gestire l’emergenza. Poi il giorno dopo, qualche linea di febbre, proseguita per alcuni giorni senza particolari sintomi, è stata il primo campanello d’allarme. Infatti il virus era purtroppo lì, implacabile.

"Quando ho chiamato la guardia medica al telefono mi ha detto che respiravo male. Sono andata quindi all’ospedale di Stradella dove però la lastra era negativa. Niente polmonite e il ritorno a casa", ha spiegato la vicesindaco. Ma dopo una settimana ecco il ricovero a Lodi con il responso che non avrebbe mai voluto sentire: tampone positivo. "A Lodi sono rimasta choccata: eravamo gomito a gomito con altri pazienti. Posti letto ovunque, anche nei corridoi. Una situazione incredibile. Ma nello stesso tempo mi sono resa conto dell’enorme spirito di sacrificio di medici e infermieri che si sono prodigati senza sosta. Erano stravolti, ma non hanno mai mollato". 

Dopo Lodi, però, ecco il ricovero per otto giorni a Sondalo, in Valtellina, da sola in un ospedale nato ai tempi per curare la Tbc e dove sono stati allestiti ben 120 posti per il Covid 19. "Lontano dalla mia famiglia e da mio marito, che era stato ricoverato anche lui in un altro ospedale". Più di una settimana di ricovero con l’ausilio del respiratore e i farmaci per rendere inoffensivo il virus. "Non ho avuto paura per la mia salute, ma soprattutto per la mia famiglia visto che ero lontana. Ho sempre cercato di rimanere collegata con il mio territorio, con le esigenze che comunque a Codogno continuavano a bussare anche alla mia porta: la gestione dell’assessorato e tutte le incombenze di questi giorni frenetici durante i quali arrivavano anche notizie drammatiche. Non mi sono tirata indietro nemmeno dal letto dell’ospedale. Ma devo ringraziare tutti i volontari, i dipendenti comunali del mio assessorato con la responsabile Marcella Incerti in testa, le assistenti sociali, la Protezione civile". L’assessore Novati è tornata a casa venerdì sera. "Ora devo restare ancora in isolamento, almeno per altri sei giorni, in attesa di fare il tampone e di sapere che è negativo". E per buttarsi alle spalle definitivamente una esperienza "che non dimenticherò mai".