Casalpusterlengo, il controllore di vicinato: "Ora facciamo scuola"

Sei gruppi in città, il “Ducatona1“ è diventato maxi grazie all’impegno del referente che detta la linea

Sandro Caraffini

Sandro Caraffini

Casalpusterlengo (Lodi), 2 novembre 2019 - Cinque anni d’attività, centinaia di segnalazioni effettuate e un rapporto di collaborazione con amministrazione comunale, carabinieri, polizia locale e guardia di finanza sempre più proficuo a Casale per i referenti del controllo di vicinato. In città sono attivi quattro gruppi, altri due nella frazione di Zorlesco. Tra novità e nuclei emergenti, alcuni in via di sviluppo, c’è poi quello “maxi“ del quartiere Ducatona, la zona più popolosa, con tremila abitanti, diviso in Ducatona1 e Ducatona2.

Referente del primo gruppo è Sandro Caraffini, tra i principali promotori dell’iniziativa, in più di un’occasione chiamato a raccontare la sua esperienza nelle assemblee pubbliche che hanno portato poi alla creazione di nuove formazioni. «Stiamo facendo scuola – spiega –. Non sono stato uno dei primi referenti, quando il progetto partì nel 2014, ma uno di quelli che lo ha pubblicizzato di più con il passare del tempo. E i risultati si vedono: il controllo di vicinato si espande anno dopo anno in tutte le aree della città, anche in singole zone come quella del parco Puecher. Bisogna ringraziare pure l’amministrazione comunale per il supporto». Ducatona1 al momento conta più di 200 iscritti. «Siamo partiti con una porzione del quartiere arrivando poi a coprirne gran parte e inglobando anche i Cappuccini – prosegue Caraffini –. Ora diventa anche complicato, perché la capienza massima dei gruppi di WhatsApp è di 250 contatti: entro breve saremo al completo. Interessante sarà mantenere uno stretto rapporto con le istituzioni grazie a incontri periodici e lo sviluppo di un’applicazione apposita di cui si parla da tempo».

All’interno delle chat ci sono più rappresentanti di una famiglia, cosicché ogni nucleo familiare possa sempre essere informato su eventuali movimenti o persone e auto sospette. Proprio la gestione delle segnalazioni inizialmente ha causato non pochi problemi a Caraffini e ad altri referenti del controllo di vicinato. «Quando si parte si ha sempre una fase d’assestamento – ricorda –. Chi aderisce deve capire subito che non si sta parlando di un gruppo ricreativo, ma di qualcosa che porta maggior sicurezza». Nel quartiere Ducatona i furti sono diminuiti, ma prima di trovare un equilibrio nelle chat è servito tempo. «In questi gruppi bisogna solamente segnalare persone, auto, movimenti o rumori che esulano dalla normalità – chiarisce –. Ci sono stati momenti in cui c’era chi inviava gli auguri di Natale o prendeva le chat come mezzo utile a segnalare buche o disservizi. Questo è tutto ciò che non deve essere il controllo di vicinato, perché quando poi si vanno a scrivere cose che nulla hanno a che vedere con il fine dell’iniziativa, alcuni partecipanti arrivano a non leggere più quanto si scrive».

Il fine è quindi uno: «Far accresce la sensibilità nelle persone – conclude Caraffini –. Bisogna tornare a prestare maggior attenzione a ciò che ci circonda, a non dare per scontato nulla. Non è che grazie al controllo di vicinato non ci sono o non ci saranno più furti, ma può essere uno strumento più che mai utile a noi cittadini e alle forze dell’ordine. Ormai alla Ducatona siamo allenatissimi, appena si vede passare qualcuno mai visto per almeno due volte scatta il tam tam. In passato ricordo che qualcuno notò un’auto con una targa strana, con le prime due lettere non ancora diffuse, e subito abbiamo passato la segnalazione a chi di dovere».