Le carte confermano: il tunnel di Codogno esiste davvero

Sopralluogo degli amministratori e del funzionario comunale. Il muro eretto sotto il palazzo del Filandone destinato ad essere abbattuto

Da sinistra, il sindaco Francesco Passerini e Andrea Alloni consultano le mappe

Da sinistra, il sindaco Francesco Passerini e Andrea Alloni consultano le mappe

Codogno (Lodi), 30 ottobre 2020 - Sarà molto probabilmente buttato giù il muro nei sotterranei del palazzo Filandone di via Cavallotti dietro il quale potrebbe celarsi il leggendario tunnel, lungo esattamente 312 metri, che collegherebbe il centro con la chiesa di Caravaggio: il sopralluogo di ieri mattina, alla presenza del funzionario comunale, Andrea Alloni e del sindaco Francesco Passerini e del vice Raffaella Novati, ha permesso di verificare che il passaggio è realmente esistito: lo proverebbero le vecchie carte del Comune, i ricordi di chi quel passaggio lo ha percorso almeno in parte e una semplice bussola che, segnando 46 gradi a nord est, arriva, tracciando una linea retta, proprio all’altezza del santuario di Caravaggio, posto sulla circonvallazione. L’idea di verificare se dietro al muro esistono ancora almeno una trentina di metri di tunnel affascina amministratori e tecnici oltre ad avere un valore storico di un certo peso: si capirebbe, per esempio, la doppia funzione di canale di afflusso delle acque fino al centro storico (un tempo piazza Cairoli si chiamava, non a caso, Contrada del fossato) e, quando fu tombinato, di camminamento o collegamento tra due zone della città utilizzato come via di fuga, magari ad uso del vicino castello (ora scomparso). "Conoscevo una persona che mi disse che, da bambino, prima della guerra, era sceso negli scantinati ed aveva percorso fino a Caravaggio il tunnel a lume di candela" ha sottolinato Alloni.

Nei sotterranei, oggi usati come magazzini dell’associazione Combattenti, vi è una piccola rete di passaggi sotto volte ed archi che passa sotto l’intero palazzo nobile, ad oggi suddiviso con varie finalità. In un pertugio, anni fa, furono pure trovate alcune bottiglie, alcune ancora intatte, del 1800. Un pezzo di storia della città che sarebbe coerente anche con le mappe del “Catasto dell’Estimo Rurale di Codogno“, eseguito dall’agrimensore Carlo Antonio Albino nel 1691 dove la zona di via Cavallotti era chiamata Contrada del Sole la quale poteva essere, appunto, la zona di passaggio di un canale di approvvigionamento idrico che poi giungeva fino nella zona centrale.

Ora per aprire il pertugio occorrerà informare la circostanza alla Soprintendenza, soprattutto anche alla luce di quello che potrebbe essere celato dietro il muro. Il Comune potrebbe anche invitare la funzionario della Soprintendenza per una visita informale nei sotterranei e l’occasione potrebbe essere l’inaugurazione dei lavori di riqualificazione del parco di piazza Cairoli, prevista per l’8 novembre.