Pronto soccorso pediatrico di Codogno: chiude, anzi no

L’assessore regionale Gallera a caccia di pediatri per evitare la serrata dal primo maggio

Giulio Gallera

Giulio Gallera

Codogno (Lodi), 29 aprile 2918 - Il pronto soccorso pediatrico di Codogno non chiude. Solamente due giorni fa era stata data l’ufficialità, tramite la firma di un protocollo, della chiusura dal primo maggio, di un servizio fondamentale del nosocomio di Codogno. Ieri invece l’incredibile retromarcia con l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera che ha assicurato che non chiuderà. "Sono consapevole delle difficoltà in cui si trova, a causa della carenza d’organico, il personale del pronto soccorso pediatrico dell’ospedale di Codogno e posso garantire che sto percorrendo ogni strada per trovare una soluzione – spiega Gallera –. Ho chiesto al direttore generale dell’Asst Giuseppe Rossi di compiere tutti gli atti necessari per convincere i professionisti in servizio, anche attraverso gli strumenti amministrativi in suo possesso, a compiere uno sforzo affinché l’attività non si fermi il primo maggio e i piccoli pazienti continuino a ricevere assistenza".

Nel giro di un anno i pediatri di Lodi sono diminuiti da 17 a 8, un perdita grave che ha costretto gli specialisti a spostarsi continuamente tra Lodi e Codogno. Ora si chiede un nuovo sforzo per far sì che il servizio venga garantito e che i piccoli pazienti non si debbano per forza recare a Lodi in caso di bisogno (l’eccezione era rappresentata dai pazienti vittime di ferite e di fratture che sarebbero comunque stati curati al pronto soccorso di Codogno). "Comprendo e ringrazio i professionisti che operano nel pronto soccorso e mi rendo conto di chiedere un sacrificio. Posso però garantire che insieme al direttore generale della Dg Welfare Giovanni Daverio ci siamo già attivati presso le più importanti realtà ospedaliere regionali per reperire i pediatri necessari a garantire la normale attività del reparto".

Arriveranno quindi anche da altri poli ospedalieri della Lombardia i pediatri che consentiranno di mantenere vivo il pronto soccorso pediatrico. "Purtroppo – ha concluso Gallera – la carenza di alcune figure è dovuta a una cattiva programmazione nazionale dei corsi di specialistica che non ha tenuto conto del personale che andava in pensione e del fabbisogno dei territori. Attendiamo che il nuovo governo nazionale si insedi affinché si possa riprendere il dialogo su questo tema e si ponga una soluzione ad un problema che rischia di mettere in ginocchio l’intero sistema sanitario italiano".