Codogno, da esubero a imprenditore: storia di un riscatto

Carlo Zanlunghi ha lasciato il lavoro al supermercato: il 29 maggio aprirà il proprio negozio e scommette sulla ripresa

Carlo Zanlunghi

Carlo Zanlunghi

Codogno (Lodi), 26 maggio 2021 - Nel Basso Lodigiano, dove gli esuberi del passaggio a San Rocco da Auchan a Conad avevano lasciato l’amaro in bocca, ora tutti fanno il tifo per Carlo Zanlunghi. L’ex dipendente dell’ipermercato lavorava all’Auchan da oltre 20 anni, di cui 18 nel servizio dopo vendita, assistenza e riparazione apparati elettronici, seguiti da due anni nell’area vendita di cellulari e computer. Infine, nell’ultimo biennio, il 45enne di Santo Stefano Lodigiano è stato addetto alla vendita di dolci e ortofrutta. Poi l’apprensione familiare di dover scegliere una buonuscita  mentre la moglie Eva per fortuna dopo il passaggio lavora ancora serenamente a Conad, mantenendo le proprie 20 ore.

Ma con la perdita di un contratto di 38 ore  la famiglia aveva bisogno di trovare una soluzione alternativa e da qui nasce la storia di riscatto che, nel territorio, ora sta emozionando tutti. Zanlunghi è infatti diventato imprenditore di sé stesso. Dopo mesi di paure e sconforto per il temuto cambiamento, l’uomo ha deciso di reinvestire il denaro della buonuscita per seguire le orme di un collega a propria volta uscito da Auchan. In realtà sono in tre. La prima è stata Monia Bruno, di San Rocco al Porto, che ha aperto un negozio di fiori nel proprio paese e ha dato quindi la carica giusta all’ex collega Zanlunghi e all’ex caporeparto Filippo Lavelli. Ce l'hanno fatta tutti. E Zanlunghi il 29 maggio inaugurerà il suo negozio, in piazza Cairoli a Codogno.

Si chiama '101 caffè' ed è un franchising che vende caffè, cialde, capsule, macinato, tisane, tè, macchine da caffè: ”Faremo anche assistenza su macchina del caffè -  racconta -. Io vengo da una famiglia sarda che ha sempre avuto bar e il commercio nel sangue, oltre al caffé e il mio ex collega caporeparto Lavelli era partito prima di me con la stessa attività a Castel San Giovanni. Ci siamo scambiati informazioni e mi sono messo in gioco. Sembra che il prodotto sia buono e funzioni, vista la sua qualità”.

Per via delle restrizioni Covid, non ci sarà una vera e propria inaugurazione. “Sarò lì tutto il giorno, sostenuto da moglie Eva e figlia Veronica, che mi sono state molto vicine nel difficile frangente e garantirò degustazioni” anticipa l’imprenditore. Il negozio sarà aperto dal martedì al sabato. I primi giorni della settimana dalle 9 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Il sabato dalle 9 alle 12 30 e dalle 15 alle 18. Il grazie del lodigiano va anche alla collega Monia: ”Sicuramente il passo che ha fatto questa nostra amica è stato grande, l’ho stimata molto e mi ha dato coraggio. Io e Monia siamo diventati amici nel reparto dopo vendita, dove abbiamo collaborato 10 anni, tanto che nostra figlia la chiama zia Monia. Lei ci ha dato la carica”, conclude. Neanche a dirlo, la prima fan del papà, emozionatissima per la serenità familiare ritrovata, è la figlia Veronica, insostituibile “mascotte” del negozio.