Codogno, il nuovo direttore generale Lombardo visita l’ospedale

Sulla riapertura della Maternità il dg non si sbilancia

Il neo direttore generale Massimo Lombardo mentre incontra uno dei medici del presidio di viale Marconi

Il neo direttore generale Massimo Lombardo mentre incontra uno dei medici del presidio di viale Marconi

Codogno (Lodi), 4 gennaio 2019 - Sindaco e nuovo direttore generale dell’Asst, Massimo Lombardo si sono incontrati per la prima volta ieri mattina in ospedale durante la visita del nuovo manager della sanità lodigiana al presidio della Bassa. Francesco Passerini, accompagnato dalla vice Raffaella Novati, si è intrattenuto nella sala riunioni della direzione sanitaria per un incontro non preventivato. «Ho saputo della visita, la prima a Codogno dopo il recentissimo insediamento ai vertici dell’Asst, ed ho voluto dargli il benvenuto» ha sottolineato ieri il primo cittadino. Il tema “caldo” ovviamente, anche se successivamente nessuno degli interlocutori si è voluto sbilanciare, è stato il nodo del punto nascite e del pronto soccorso pediatrico, chiusi nella primavera del 2018 e ad oggi ancora “sospesi”.

«Solo il fatto che Lombardo, a poche ore dall’insediamento sia già qua a Codogno per un tour, è sinonimo di attenzione per il territorio. Abbiamo parlato di tutto. Ha idee nuove. Vediamo, anche perchè per lui si tratta di un territorio completamente nuovo. Non si è ancora sbilanciato sui problemi sul tappeto anche se ha grande esperienza e a breve metterà la propria attenzione sulle questioni con numeri e dati alla mano». Il nuovo direttore generale, accompagnato dai vertici della direzione sanitaria Paolo Bernocchi, Luciano Fugazza e Romana Coccaglio, ha effettuato un giro tra i reparti e gli uffici dell’ospedale, salutando ed intrattenendosi con i dipendenti e il personale.

«Una bellissima struttura ed ho notato subito grande disponibilità, un ospedale molto ben organizzato ed un senso di appartenenza da parte dei dipendenti» ha sottolineato il manager. Sulla questione della maternità chiusa, non si è sbilanciato anche se di fatto il servizio è tecnicamente “sospeso” non chiuso da una decisione regionale. Conferma che è arrivata dallo stesso Lombardo il quale si è limitato a dire che «tutti i problemi che c’erano al 31 dicembre, ai primi di gennaio non possono essere risolti. Le condizioni non sono cambiate ovviamente, ma partiremo dai vincoli che ci sono e cercheremo di prendere decisioni per lo sviluppo e la valorizzazione dell’ospedale».