Codogno, nessun accordo: resta sospeso il dipendente comunale no mask

Sei mesi lontano dal lavoro per essersi rifiutato di indossare la mascherina

Il sindaco Francesco Passerini

Il sindaco Francesco Passerini

Codogno (Lodi), 29 settembre 2021 - Tentativo di conciliazione fallito durante la prima udienza dal giudice del lavoro del Tribunale di Lodi, tenutasi alcuni giorni fa: il dipendente comunale 50enne “no mask“, sospeso per otto giorni la prima volta (provvedimento impugnato) e poi per ulteriori sei mesi per essersi rifiutato di indossare la mascherina per ore in maniera continuativa, non ha fatto marcia indietro e la “mediazione“ obbligatoria è stata di fatto respinta. Ora il procedimento continua e le parti si ritroveranno davanti al giudice il prossimo 15 ottobre. Il suo avvocato ha sempre ribadito che il dipendente comunale non è un ribelle, ma semplicemente una persona che intende esercitare un proprio diritto e che l’obbligo della protezione davanti a naso e bocca non ha sostanzialmente un fondamento scientifico. Il braccio di ferro, prima di culminare nella sospensione senza stipendio fino al 31 ottobre prossimo, era scoppiato diversi mesi prima con molteplici richiami da parte del comune al rispetto delle disposizioni nazionali in materia di sicurezza sul posto di lavoro e con sopralluoghi di Ats e addirittura con una segnalazione ai carabinieri. Il “no mask“ aveva fatto ricorso anche al Tar, impugnando un’ordinanza del sindaco il quale aveva recepito la normativa nazionale anti Covid, ma il tribunale amministrativo aveva respinto, alla fine del giugno scorso, la richiesta di sospensiva in quanto il provvedimento del comune "era meramente riproduttivo degli obblighi già imposti dal Dpcm del gennaio scorso e in continuità con la normativa emergenziale“. Ora, però, il prossimo 15 ottobre scatterà l’obbligo per i dipendenti di enti pubblici di dotarsi del cosiddetto green pass e il comune spera che, nel braccio di ferro in atto, non si apra un altro fronte di scontro.