Codogno, addio definitivo al punto nascite

Il direttore Rossi: la vostra è battaglia di retroguardia

In auditorium sindacati, vertici dell’Asst e amministratori

In auditorium sindacati, vertici dell’Asst e amministratori

Codogno (Lodi), 15 settembre 2018 - Nessun depotenziamento dell’ospedale, anzi arriveranno presto nuovi servizi. Il Punto nascite chiuso? Non riaprirà. Ieri mattina nell’auditorium del nosocomio le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Nursind e Nursing Up hanno organizzato un’assemblea dei lavoratori allargando l’invito ai vertici dell’Asst e agli amministratori pubblici. Per fare chiarezza sul futuro del presidio di viale Marconi, hanno risposto all’invito Giuseppe Rossi, direttore generale dell’Asst, l’assessore regionale Pietro Foroni e il sindaco Francesco Passerini. È stato Giovanni Bricchi della Cgil a sottolineare il clima di incertezza che si era creato in questi mesi con voci ricorrenti e la sensazione che i vertici sanitari tenessero nascosto qualcosa dopo le chiusure choc avvenute in primavera del Punto Nascite e del pronto soccorso pediatrico per mancanza di personale.

Foroni ha precisato qual è ad oggi la situazione: «La sanità lodigiana non può fare a meno dell’ospedale di Codogno. Oggi però serve fare chiarezza e distinguere tra voci fuori controllo e realtà». Poi Rossi: «Sono stato costretto a chiudere il Punto nascite perché non rispondeva più a standard di sicurezza per i pazienti e gli operatori. Una decisione drastica, dura, ma ineludibile. Non ci sono più pediatri né ginecologici. Ora i medici non fanno più decine di bandi per trovare un posto di lavoro che hanno praticamente sotto casa. Il problema è nazionale, non lodigiano». Ma riaprirà a breve? La risposta è stata negativa. Ma non solo: Rossi ha precisato che «da qui a cinque anni il problema sarà l’anziano, non il bambino. Se dovesse riaprire a Codogno la Maternità, ne chiuderebbero altre tre a livello regionale. Non facciamo battaglie di retroguardia».

Il destino dunque sembra segnato. Il direttore generale ha confermato che il Pronto soccorso c’è e ci sarà in futuro (con 35 mila accessi all’anno) ed ha annunciato l’imminente arrivo di altri servizi. «Per quanto riguarda il settore operatorio, aprirà il day surgery due volte alla settimana e saranno spostati a Codogno anche gli interventi di chirurgia plastica e gli interventi lunghi – spiega Rossi – Apriranno 12 letti di riabilitazione cardiologica con l’aggiunta di altri 8. Al Pronto soccorso dopo la diagnosi di ictus sarà possibile la videoosservazione da Lodi con un neurologo che potrà dare l’assenso per l’intervento di trombolisi immediata». Rossi poi ha confermato l’arrivo del Piede diabetico e dell’ambulatorio di Pneumologia.