Codogno, aiuti dal Comune: 80% a italiani e scoppia la polemica

L'accusa dell'opposizione: "Colpa di un avviso discriminatorio" ma l'assessore non ci sta

Il Comune di Codogno

Il Comune di Codogno

Codogno (Lodi), 1 maggio 2019  – Un avviso messo in mano ai cittadini stranieri che si rivolgono al Comune per un contributo economico e attraverso il quale vengono richieste certificazioni delle proprietà immobiliari all’estero nonchè i redditi così come è avvenuto a Lodi alcuni mesi fa, circostanza che scatenò proteste e ricorsi.

Lo ribadisce il consigliere comunale di opposizione Rosanna Montani (Lista Codogno Insieme 2.0) che accusa. «A Codogno a differenza di Lodi non è stato nemmeno messo nel regolamento. Ma solo un avviso. Delle 80 domande finanziate nel 2018, 66 sono di cittadini italiani e 14 di stranieri e mi chiedo se l’effetto forse è dei requisiti messi su di un avviso per la presentazione di domanda che gli uffici consegnano? Senza la variazione di alcun regolamento comunale? Gli stessi requisiti del famoso regolamento del comune di Lodi, poi ritirati a fronte della sentenza del Tribunale di Milano.

Ma l’assessore alle Politiche sociali Raffaella Novati non ci sta. «Nei requisiti chiediamo se hanno a disposizione anche beni immobili all’estero, ma si tratta solo di una sorta di sperimentazione per vedere quali difficoltà hanno a presentarlo, ma l’erogazione del contributo non dipende da quello. Era solo un modo per capire se poi, in futuro, poteva essere inserito nella nostra normativa comunale, ma non essendo appunto attualmente nel regolamento le indicazioni sul reddito estero non sono determinanti nell’assegnazione del contributo». La consigliera Montani sottolinea anche che «le linee di indirizzo approvate da questa giunta recentemente sono copiate da quelle del 2016 quando ero io in amministrazione», mentre la stessa esponente dell’opposizione difende il lavoro passato. «Tre anni fa undici borse lavoro contro lo zero assoluto del 2018, e più stanziamenti sull’incentivazione occupazionale e gli sfratti esecutivi. Come faranno a far fronte alle emergenze?» Ma la Novati puntualizza. «Abbiamo un sacco di progetti, stiamo lavorando per risultati che stanno già arrivando».