Lodi: cinema, affari in picchiata. E il futuro fa paura

Sale vuote a Natale. I titolari di 'Moderno' e 'Fanfulla': "Cerchiamo di resistere vendendo abbonamenti per l’anno prossimo"

Filippo Negri gestisce il multisala Moderno: "Perso il 70% del fatturato"

Filippo Negri gestisce il multisala Moderno: "Perso il 70% del fatturato"

Lodi, 17 dicembre 2020 - Amarezza per un Natale con le sale vuote, in un anno in cui i mesi di chiusura hanno superato quelli di apertura, determinando perdite gravose, ma anche timore nei confronti del futuro post pandemia. Sono queste le opinioni dei proprietari dei due cinema rimasti “aperti” a Lodi, rispetto alla decisione del Governo di mantenere le sale chiuse almeno fino al 15 gennaio, di fronte alla quale si sono comunque attivati in altri modi: "Il 13 dicembre abbiamo aderito all’iniziativa “Il Cinema c’è” di Fice – ha spiegato Filippo Negri, che gestisce il multisala Moderno –, siamo quindi rimasti aperti, senza accesso alle sale, per regalare manifesti dei film degli scorsi anni e vendere due abbonamenti per i prossimi anni. In più, siamo tra le sale a cui è possibile donare parte del prezzo di una visione di un film sulla piattaforma Mio Cinema (miocinema.it)".

Anche Riccardo Laurelli del Cinema Fanfulla ha iniziato a vendere alcuni abbonamenti per il futuro: "Abbiamo pubblicizzato l’iniziativa sui social e ne abbiamo già venduti alcuni, svolgendo tutto al telefono oppure online". Le perdite però sono state notevoli e arrivano dopo un inizio del 2020 che sembrava promettente: Negri, infatti, ha ricordato che "a gennaio e febbraio film come Parasite e Joker avevano portato pubblico e anche il 2019 era andato benino. L’anno però è proseguito con tante difficoltà: l’arena estiva all’aperto nell’ambito di Lodi al Sole è andata abbastanza bene, ma in autunno abbiamo dovuto chiudere dopo poco tempo, arrivando in tutto a 4 mesi scarsi di apertura contro i 10 e mezzo ordinari. Calcolo di avere perso il 70% del fatturato".

Laurelli non ha dato stime precise sul danno economico ma ha affermato di dover "pensare, in futuro, se tenere aperto tutti i giorni. Quando ho iniziato questo lavoro avevo un nucleo di appassionati che partecipava ai cineforum, poi questa cosa si è persa e ora faccio fatica. Il cinema è in crisi da cinquant’anni e questa pandemia potrebbe cambiare definitivamente le abitudini delle persone determinando la chiusura delle sale. Quando abbiamo riaperto a giugno c’era stata una buona partecipazione, mentre con l’arena estiva alcune proiezioni avrebbero potuto essere più partecipate". Entrambi hanno ricevuto dei contributi regionali o ministeriali in questi mesi, ma si augurano di poter riprendere a lavorare presto e con continuità, dal momento che le sale rappresentano degli ambienti sicuri.