Casalpusterlengo, chef morto a New York: saranno acquisiti altri atti

Il legale: la famiglia Zamperoni non ha rivalse nei confronti della donna finita sotto accusa, vuole solo sapere cos’è successo in quel motel

Andrea Zamperoni morto a 33 anni

Andrea Zamperoni morto a 33 anni

Casalpusterlengo (Lodi), 23 novembre 2019 - «Chiedo l’acquisizione di nuovi atti»|. Colpo di scena giovedì nell’aula della corte federale di Brooklyn: il procuratore americano durante la prima udienza del processo per spaccio di sostanze stupefacenti che vede imputata Angelina Barini, la 41enne prostituta italocanadese coinvolta nella morte di Andrea Zamperoni, lo chef lodigiano di Cipriani-Dolci ucciso a New York da un cocktail letale di alcol e droga il 18 agosto, ha chiesto al giudice un rinvio per poter aggiungere al capo d’imputazione della donna anche i casi di altri tre uomini morti in circostanze simili a quelle di Zamperoni.

Il giudice Brian Cogan della corte di Brooklyn ha accolto la richiesta e rinviato il processo al 21 gennaio. La famiglia lodigiana in aula è rappresentata dall’avvocato Antonio Secci. «La famiglia di Andrea vuole solo la verità, non ha rivalse su quella donna: vuole solo sapere cosa è esattamente successo al Kamway Lodge il 18 agosto». La 41enne prostituta fu arrestata dalla polizia di New York il 21 agosto nella stanza 15 del motel del Queens, a pochi isolati dall’abitazione dello chef di Casalpusterlengo, mentre cercava di sbarazzarsi del cadavere. Dal 21 agosto Angelina Barini è detenuta nel carcere federale di Brooklyn, accusata di aver fornito la dose letale a Zamperoni – Ghb (ecstasy liquida) mischiata a Fentanyl, potentissimo oppiaceo – con l’obiettivo di derubarlo.

Un comportamento quello della prostituta, che risulterebbe irregolare negli Stati Uniti e già arrestata in precedenza 23 volte, reiterato: la donna infatti, se riconosciuta la serialità, rischia accuse molto pesanti per aver provocato l’overdose di altri tre clienti, sempre con una dose letale di Fentanyl. L’ultimo, un 60enne del Queens, un postino in pensione trovato morto nel suo appartamento. Ucciso da un cocktail di Fentanyl, metanfetamina e cocaina. La donna di fronte alla corte federale è già apparsa due volte e si è sempre proclamata innocente. «È chiaro che la Barini è coinvolta nella morte di Zamperoni – aggiunge l’avvocato Secci –. È accusata di spaccio di stupefacenti, un reato comunque grave perché nello Stato di New York potrebbe valerle almeno vent’anni di carcere».