Chef lodigiano morto a New York, resta il giallo della droga

Mancano ancora gli esiti dell'autopsia. Il ritorno è previsto sabato mattina all'aeroporto di Malpensa

Andrea Zamperoni a New York (Facebook)

Andrea Zamperoni a New York (Facebook)

Casalpusterlengo (Lodi), 6 settembre 2019 - Sono ore di attesa per la famiglia dello chef lodigiano ucciso in un ostello di New York. Rientrerà in Italia domani dagli Stati Uniti la salma di Andrea Zamperoni a bordo del volo Alitalia AZ605 che atterrerà, secondo quanto previsto, alle 10.40 all’aeroporto di Malpensa. Il via libera alla restituzione della salma del trentatreenne di Casalpusterlengo (Lodi), capo chef di Cipriani Dolci, trovato morto a New York, era stato dato dalle autorità americane già più di una settimana fa, ma il rientro era slittato per motivi burocratici. Il corpo poi sarà trasferito a Zorlesco, nella casa natale di via Damiano Chiesa, dove verrà allestita la camera ardente. Solo lunedì o martedì verrà celebrato il funerale nella chiesa parrocchiale dove don Nunzio Rosi proprio la settimana scorsa aveva organizzato una veglia di preghiera a suffragio dello sfortunato ragazzo. 

Alcuni giorni fa aveva fatto ritorno a Casalpusterlengo il fratello gemello di Andrea, Stefano, che subito dopo l’annuncio della scomparsa era volato a New York da Londra, dove lavora anch’egli come chef. Dopo essere rimasto con i genitori per alcuni giorni era poi rientrato a Londra per esigenze familiari ed ora a breve sarà di nuovo in Italia per dare l’estremo saluto all’amato fratello. Ancora da svelare è invece l’altro punto ‘caldo’ di questa brutta vicenda. È stata davvero una dose di Fentanyl a uccidere Zamperoni? Una domanda che la famiglia dello chef lodigiano si pone dal 23 agosto, il giorno della scoperta del cadavere in un ostello del Queens. Gli esiti dell’autopsia però non sono ancora stati resi noti dalle autorità americane. Per l’omicidio è stata arrestata una prostituta di 41 anni, Angelina Barini, che gli avrebbe somministrato ecstasy liquida con un potente oppioide, il Fentanyl, e che poi avrebbe cercato di far sparire il corpo con l’aiuto del suo protettore. L’accusa per la donna è di cospirazione per distribuzione e possesso per spaccio di una o più sostanze contenenti Fentanyl.