Chef lodigiano morto a New York, la salma ritorna in Italia

La polizia americana concede il nulla osta, il ritorno è previsto sabato mattina all'aeroporto di Malpensa

Andrea Zamperoni

Andrea Zamperoni

Casalpusterlengo (Lodi), 5 settembre 2019 - Sbarcherà all’aeroporto della Malpensa nella tarda mattinata di sabato la salma di Andrea Zamperoni, lo chef 33enne originario di Zorlesco, trovato cadavere in una stanza di un hotel del quartiere Queens a New York dopo essere scomparso per alcuni giorni.

Il cuoco lavorava per Cipriani Dolci e, dopo un sabato lavorativo tra il 17 e il 18 agosto, non ha più dato notizie di sè. Solo il lunedì successivo qualcuno aveva giurato di averlo visto in giro, ma sul lavoro non era più tornato: per i colleghi e il titolare del ristorante si era trattato di una anomalia visto che lui era sempre così puntuale, preciso, professionale. Ed invece purtroppo, dopo alcuni giorni di ricerche, Zamperoni è stato trovato morto in circostanze che ad oggi non sono ancora state chiarite del tutto. In carcere è finita una prostituta 41enne, Angelina Barini, accusata di avergli somministrato una dose letale di fentanyl probabilmente con l’obiettivo di derubarlo. Dalla Polizia americana dunque è arrivato finalmente il nulla osta per la restituzione della salma al dolore dei famigliari che attendono con ansia da giorni il disbrigo delle ultime pratiche burocratiche.

Da fonti di persone molto vicine alla famiglia, arriva la conferma del ritorno di Zamperoni in Italia: la salma poi sarà trasferita a Zorlesco presso la casa natale di via Damiano Chiesa dove verrà allestita la camera ardente. Solo dunque lunedì o martedì verrà celebrato il funerale nella chiesa parrocchiale dove il parroco Don Nunzio Rosi proprio la settimana scorsa aveva organizzato una veglia di preghiera a suffraggio dello sfortunato ragazzo. Alcuni giorni fa aveva fatto ritorno a Casalpusterlengo il fratello gemello di Andrea, Stefano, che subito dopo l’annuncio della scomparsa era volato a New York da Londra, dove lavora anch’egli come chef. Dopo essere rimasto con i genitori per alcuni giorni era poi ripartito a Londra per esigenze famigliari ed ora a breve sarà di nuovo in Italia per dare l’estremo saluto all’amato fratello. Proprio Stefano ha confidato di aver trovato in tutto lo staff della Cipriani a New York una vera e propria seconda famiglia che lo ha aiutato in tutte le fasi drammatiche delle ricerche e delle indagini successive.