Chef lodigiano morto a New York, la chiave del mistero nel 'buco nero' di tre giorni

Fermata e rilasciata la donna sentita dalla polizia americana sul ritrovamento di Andrea Zamperoni

AGOSTO 2019: IL CUOCO UCCISO A NEW YORK

AGOSTO 2019: IL CUOCO UCCISO A NEW YORK

Casalpusterlengo (Lodi), 25 agosto 2019 - Fermata e rilasciata la donna sentita dalla polizia americana sul ritrovamento dello chef Andrea Zamperoni al Kamway Lodge di New York. Dopo il fermo non è trapelato nessun particolare sul genere di coinvolgimento che l’interessata avrebbe avuto nella vicenda. Intanto, il corpo del cuoco resta in attesa di autopsia. Rimangono quindi numerosi interrogativi sulle sorti del ragazzo di Zorlesco, ricordato come un integerrimo lavoratore, unito alla famiglia, descritto dai colleghi come tra i più "dolci collaboratori".

Zamperoni è stato ritrovato senza vita, a terra, senza segni di percosse e avvolto in una coperta, nella serata di mercoledì. Si trovava, appunto, nell’albergo di New York, dove gli inquirenti sono arrivati grazie a una chiamata anonima. I genitori e gli amici sono convinti che il 33enne sia morto per essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, magari vittima di un tranello e ribadiscono che non avrebbe mai frequentato, di sua volontà, un posto noto per droga e prostituzione. Lo chef è stato ritrovato mercoledì, l’ultimo avvistamento risale invece a sabato notte alle 2.30. All’epoca, dopo che l’uomo aveva lasciato il posto di lavoro, il coinquilino lo avrebbe visto salire su un’auto Uber. Poi si sono perse le sue tracce, fino alla drammatica scoperta.