Chef lodigiano morto a New York: ucciso da un mix di droga e alcol

L’autopsia sul cuoco trovato morto in un motel di New York: nel sangue GHB, l’ecstasy liquida

Andrea Zamperoni faceva il cuoco a New York

Andrea Zamperoni faceva il cuoco a New York

Lodi, 1 ottobre 2019 - A ucciderlo è stato un mix di droga e alcol. A distanza di oltre un mese dalla morte di Andrea Zamperoni, il 33enne capo chef lodigiano che lavorava da Cipriani Dolci a Manhattan, il medico legale che ha effettuato l’autopsia ha dichiarato che si tratterebbe di un decesso accidentale, causato da un mix fatale di GHB (ecstasy liquida conosciuta anche come “droga dello stupro”), alcol e cocaina. Zamperoni, morto la notte del 18 agosto, era stato trovato solo tre giorni più tardi, il 21, nascosto in un cassonetto nella stanza 15 di uno squallido motel del quartiere Queens, a New York. Per la morte  dello chef lodigiano è in carcere (senza possibilità di essere liberata su cauzione) Angelina Barini, 41 anni, prostituta italocanadese che venerdì è tornata davanti alla Corte federale di Brooklyn per dichiararsi innocente. La donna, arrestata il 23 agosto con l’accusa di cospirazione per distribuzione e possesso e spaccio di una o più sostanze contenenti un oppiode sintetico, il Fentanyl, indagata di aver causato la morte per overdose di almeno tre uomini, tra cui il capo chef di Cipriani Dolci Zamperoni, rischia una pena da 20 anni di carcere all’ergastolo. Durante  l’udienza della settimana scorsa l’avvocato della prostituta, Mildred Whalen, ha dichiarato di essere pronto a «montare una vigorosa difesa dalle accuse». Il fatto che sia stata riscontrata la presenza di GHB nel corpo del lodigiano tiene aperta l’ipotesi che lo chef possa aver ingerito la droga - usata in forma liquida, insapore e inodore - a sua insaputa con l’obiettivo di narcotizzarlo per poi derubarlo. La famiglia di Andrea Zamperoni però chiede giustizia. «Questa donna può dire quello che vuole, ma sono convinto che sia stata lei a uccidere mio nipote - spiega Renato Dosi, lo zio dello chef lodigiano -. Abbiamo fiducia nella polizia statunitense che finora ha svolto un lavoro eccellente. A inchiodare Barini ci sono i filmati fuori dal motel e i prelievi con la tessera bancomat di Andrea. Poi, mi chiedo: se questa donna è davvero innocente come dice, perché quando era al motel non ha chiamato subito i soccorsi che avrebbero potuto salvare la vita ad Andrea? Invece non ha fatto nulla. Anzi, a quanto abbiamo appreso dai giornali voleva far sparire il corpo insieme ai complici. Una cosa è sicura: se non fosse arrivata la telefonata anonima non avremmo più trovato il corpo di mio nipote». L’attenzione resta altissima anche in Italia, con la procura di Lodi che dal 23 agosto ha aperto un fascicolo conoscitivo. Per il momento è accertato che a incrociare lo chef qualche ora prima della tragedia è stato il suo coinquilino, nel quartiere Elmhurst, Queens, dove abitava da un mese. I due si sono salutati intorno alle due e mezza di quella notte. Il ragazzo che condivideva l’appartamento sulla 74esima strada, ha raccontato alla polizia che Zamperoni sarebbe sceso in strada per fumare una sigaretta, prima di salire su un’auto di Uber. Per andare dove? Non all’ostello Kamway Lodge, dove è stato ritrovato il 21 agosto: il Lodge infatti si trova ad appena cinque minuti a piedi dall’abitazione di Zamperoni. Non serviva un’auto.