Chef lodigiano stroncato da overdose a New York: la mantide vuole patteggiare

La richiesta presentata da Angelina Barini, la escort arrestata con l’accusa di aver ucciso Andrea Zamperoni per derubarlo

Lo chef Andrea Zamperoni (Ansa)

Lo chef Andrea Zamperoni (Ansa)

Casalpusterlengo (Lodi), 7 gennio 2021 - Ancora un rinvio per il processo sulla morte dello chef lodigiano Andrea Zamperoni, ucciso a New York. L’emergenza Covid, che sta colpendo duramente anche gli Usa, ha costretto la Corte federale di Brooklyn a spostare al 24 febbraio l’udienza, che si sarebbe dovuta tenere ieri, sulla vicenda del 33enne di Casalpusterlengo, che lavorava al Cipriani Dolci di Manhattan, trovato senza vita il 18 agosto 2019 in un motel del Queens, ucciso da un cocktail letale di ecstasy liquida e Fentanyl che gli sarebbe stata somministrata con l’inganno dalla escort italocanadese Angelina Barini, 43 anni, che voleva derubarlo.

Il processo alla donna, arrestata dalla polizia il 21 agosto 2019 mentre cercava di sbarazzarsi del cadavere dello chef, è fermo dal 21 gennaio 2020 ed è giunto ad un momento decisivo: nella prossima udienza i giudici potrebbero valutare la richiesta di patteggiamento (formula che per l’ordinamento americano è applicabile anche a reati più gravi) presentata dall’imputata, la quale ha deciso di sostituire il suo avvocato d’ufficio con uno di fiducia. La richiesta di patteggiamento è sulla scrivania del giudice federale Brian Cogan dalla scorsa estate. Intanto il procuratore Soumya Dayananda ha deciso di chiedere alla Corte federale di Brooklyn di proseguire il processo a porte chiuse e in streaming: una scelta che sta facendo discutere i familiari delle altre presunte vittime della Barini. Oltre a Zamperoni , infatti, la donna è accusata di aver drogato provocando la morte di altre tre persone.

Sul fronte delle indagini, invece, la vicenda è a un punto di stallo. L’FBI non è ancora riuscita a rintracciare i complici della femme fatale, il fornitore di droga e il protettore di Angelina Barini, che quella notte stavano aiutando la donna a sbarazzarsi del corpo di Zamperoni. A inchiodare Barini sono le telecamere della videosorveglianza che l’avevano vista arrivare al motel insieme allo chef. La donna era stata ripresa di nuovo alle 13.30 del 20 agosto 2019, quando era uscita e stava trascinando in camera un bidone della spazzatura recuperato nel vialetto. Tra quel momento e il 21 agosto 2019, giorno in cui il corpo dello chef viene ritrovato, altra gente andava e veniva dalla stanza, ma non Zamperoni, che evidentemente era già morto. Nella stanza cellulari, la carta di credito di Andrea, una pipa di vetro usata per fumare droga, candeggina e una valigia vuota. Presente sul luogo del delitto anche una sega elettrica: tutti elementi che avevano fatto capire la volontà dei complici della escort di far sparire il corpo del povero chef.