Lodi, centrale a gas in centro: "Il Comune fissi paletti"

Venerdì alle 21 nella sala Granata di via Solferino l’assemblea pubblica. Il fronte del “no“ teme un peggioramento dell’inquinamento dell’aria

Lodi, la centrale a gas vicino al tribunale

Lodi, la centrale a gas vicino al tribunale

Lodi -  Saranno ‘formalizzate’ ufficialmente nell’assemblea pubblica indetta per venerdì 30 settembre, alle 21 nella sala Granata di via Solferino le richieste che i rappresentanti di Comitato abitanti, Circolo Legambiente LodiVerde, Corpo consolare Lodigiano del Touring Club Italiano, uniti nel fronte del No alla nuova centrale a gas per alimentare il teleriscaldamento in fase di realizzazione accanto al Tribunale, a ridosso del centro storico, intendono formulare nei confronti del Comune. All’incontro, infatti, sarà presente l’assessore all’Ambiente Stefano Caserini anche se l’invito è stato esteso anche al sindaco e al direttore di Linea Green, che sta ultimando l’impianto. La richiesta unitaria è che il Comune non si limiti, prima dell’accensione dell’impianto, a una determina dirigenziale di nulla osta "trincerandosi dietro la burocrazia" del "complesso iter tecnico e autorizzativo - con decine di atti di Provincia, Comune, Vigili del fuoco, Arpa - ma faccia qualcosa di più".

Ovvero approvi una “delibera“ che indichi i termini di utilizzo da parte di Linea Green. In particolare i firmatari chiedono che venga messo dal Comune nero su bianco l’impegno a "rimuovere le due caldaie a gas da 10 MW ciascuna dal centro città entro il 2024", sostituendole con "pompe di calore" e che, nel frattempo, ne venga limitato l’uso, affinchè funzionino alternativamente e "non in contemporanea", con un "monte orario annuale o mensile", e un "controllo periodico delle emissioni" e, comunque, solo per emergenze a integrazione del sistema del teleriscaldamento esistente. Il tutto in attesa che, entro fine 2022, Linea Green presenti un "piano di transizione verso una rete di teleriscaldamento" efficiente, che sia a "zero emissioni", perché "legata al 100% alle rinnovabili, entro il 2030". Lodi, ha confermato una ricerca di Cnr e Università di Bologna e Bari, è ancora la capitale dei tumori; ma lo studio imputa senza dubbi la responsabilità all’inquinamento ambientale che le due centraline a gas non farebbero che aumentare rispetto a fonti rinnovabili.