Cavenago senza medico da tre mesi: è rivolta popolare

Il disservizio continua e la petizione già a quota settecento firme

I cittadini di Cavenago sono sul piede di guerra

I cittadini di Cavenago sono sul piede di guerra

Cavenago d'Adda (Lodi), 1 agosto 2019 - «Da tre mesi siamo senza medico di base in paese e non vedo soluzioni. Io sono da sola». A parlare è Cecilia Agnelli, una dei tanti residenti colpiti dal disservizio: «Per ora un’amica mi accompagna ad Abbadia Cerreto. E per settembre la farmacista sta organizzando un servizio di raccolta delle ricette che poi, tempo un paio di giorni, andrà a ritirare per tutti. Ma questo vale solo per le malattie croniche, non se hai bisogno di una visita, di una nuova prescrizione. Abbiamo pensato di rinunciare tutti, un migliaio, alla dottoressa Lara Grassi, che dal 30 aprile ha comunicato che avrebbe ricevuto solo a Lodi, in pieno centro storico e quindi con difficoltà di parcheggio, o ad Abbadia. Ma poi a chi ci rivolgiamo?».

«Il problema - sottolinea Paolo Rossella - è che nel ‘78, quando venne istitutito il Servizio Sanitario Nazionale, tutti avevamo un medico di base, ora si torna ad accentrare il servizio negli ospedali. Nel Lodigiano sono già 6 i comuni colpiti dallo stesso fenomeno, senza un medico di famiglia in paese. I livelli di assistenza, sulla carta, sono garantiti: ma non c’è legge che obblighi un medico a stabilirsi dove ha il maggior numero di mutuati, nel nostro caso qui. Così Cavenago non ha un vero presidio medico». «Purtroppo devono esserci tot medici per ciascun distretto: se poi sono 10 a Lodi e 0 a Cavenago non conta, le autorità statisticamente sono a posto - rimarca Giuseppe Rossella, ex medico di base, andato in pensione nel 2017 -. Poi però la gente, con scarsità di mezzi pubblici, deve raggiungere un medico a 15 km». «Abbiamo raccolto anche noi le firme, 700, come hanno fatto a Brembio: loro hanno risolto, noi ancora no», afferma Gianmaria Pizzetti.

«L’assurdo è che anche solo per una ricetta devi andare a Lodi o Abbadia, in orari specifici, lasciare la richiesta e il tesserino e ritirarla il giorno dopo: sono 4 viaggi», aggiunge Mario Grecchi. «La situazione è drammatica e paradossale nel 2019 - conclude Luisa Genocchi, farmacista -. In paese c’è solo un medico, il dottor Massimo Vajani, presente per tre mezze giornate alla settimana. La nostra associazione regionale ci ha fornito dei moduli che distribuiremo da settembre: l’utente può compilarli delegandoci la prenotazione e il ritiro delle ricette. Ma sempre più spesso chi non sta bene va al pronto soccorso».