Discarica di Cavenago, timori per la messa in sicurezza

Il comitato manifesta le sue preoccupazioni mentre Waste Italia si avvia al concordato su due controllate

Camion alla discarica di Cavenago

Camion alla discarica di Cavenago

Cavenago d'Adda (Lodi), 15 aprile 2017 - "Avremo un incontro con EcoAdda, presenti anche i tecnici e il sindaco di Cavenago, martedì 18 aprile. Stiamo monitorando la situazione e faremo verifiche". Mauro Soldati, presidente della Provincia, interviene in merito alle preoccupazioni emerse dopo che lo scorso 3 aprile il Gruppo Waste Italia ha annunciato di aver depositato il 31 marzo al Tribunale di Milano la richiesta di concordato preventivo “con riserva” per due sue controllate, Waste Italia Holding e Waste Italia. Quest’ultima controlla il 76% di EcoAdda, srl in fase di liquidazione che gestisce l’impianto di rifiuti della frazione Soltarico e di cui la Provincia detiene, a propria volta, il 20% di quote (tramite la propria controllata Eal).

All'ex impianto provinciale di smaltimento dei rifiuti la Procura aveva posti i sigilli il 12 marzo 2015: secondo gli inquirenti c’erano rifiuti non autorizzati, il potenziale inquinamento della falda. L’impianto era poi stato parzialmente riaperto solo per conferimenti residui e per la manutenzione. La Provincia, nel febbraio 2016, era giunta a un passo dal cedere alla società stessa, per 100mila euro, la propria quota; ma l’accordo all’ultimo era saltato ed EcoAdda era finita in liquidazione. Ora i dubbi riguardano le ricadute del concordato fallimentare, in particolare in merito alle fidejussioni che devono garantire per i prossimi anni la manutenzione della discarica di Soltarico.

Già nel maggio 2016 il Comitato che da anni si batte, a suon di esposti, contro l’ampliamento, aveva sollecitato la Provincia a sospendere o revocare l’autorizzazione a EcoAdda evidenziando presunte carenze nella messa in sicurezza, nelle opere di mitigazione ambientale, nel rispetto delle indicazioni riguardanti le pendenze a cui potrebbero essere legati fenomeni di smottamento e sollevando infine dubbi sulle fidejussioni intestate a una società romena. La Provincia ha ritenuto finora di non avere le “condizioni normative” per intervenire senza il rischio di incorrere in contenziosi.

Secondo il Comitato nelle ultime cinque settimane l’attività in discarica "è pressoché ferma: non si vedono più camion che portano terre di coltivo, necessarie per la 'chiusura' della discarica, né che portano via il percolato". "A noi la società non ha segnalato alcun problema – afferma Soldati –. Gli uffici mi dicono che i conferimenti residui sono esauriti. Sapevamo della sospensione in borsa del titolo di Waste. Ora, anche in vista dell’assemblea dei soci Eal di giovedì, cercheremo di capire cosa accadrà nella fase di post gestione della discarica".