Lodi, perizia top secret per la Cattedrale vegetale: si andrà in tribunale

Il Comune vuol chiedere i danni ai responsabili della fragilità

La Cattedrale vegetale danneggiata

La Cattedrale vegetale danneggiata

Lodi, 6 febbraio 2019 - La vicenda legata ai crolli delle colonne della Cattedrale vegetale potrebbe finire in tribunale. La Giunta Casanova ha infatti deciso di non divulgare gli esiti della perizia tecnica effettuata a fine dicembre perché avrebbe intenzione di utilizzarla per «la tutela dei propri interessi in sede giudiziale». A riferirlo, con una lettera inviata ai consiglieri comunali, è stato direttamente il responsabile della trasparenza del Broletto. L’analisi dell’ingegnere Emilio Angelo Cesari, incaricato dal Comune dopo i crolli di una trentina di colonne dell’opera d’arte pensata da Giuliano Mauri e inaugurata il 23 aprile 2017, ha evidenziato fragilità sui montanti alla base delle gabbie lignee. Si tratta di un quadro critico, che pone davanti due differenti soluzioni di ripristino: o mantenere inalterate le scelte progettuali originarie o modificarne i caratteri costruttivi. Il ripristino con legno naturale costerà 2.296 euro a colonna, per una durata ipotizzata di 4 anni, mentre con un rinforzo in acciaio, quindi più longevo, il costo di ripristino lievita a 3.292 euro per colonna. Il conto però è salato (circa 300mila euro) perché l’operazione servirebbe a tutte le 108 colonne dell’opera.

Il Comune dunque potrebbe spendere la stessa somma utilizzata per costruirla: il costo complessivo era stato di 280mila euro, finanziato per 125mila euro da Regione Lombardia e per 155mila euro da contributi di sponsor privati. Per questo, la Giunta è intenzionata ad andare fino in fondo alla vicenda. Sotto l’aspetto legale, sono due gli scenari che potrebbero aprirsi. Il Broletto infatti dovrà decidere se puntare il dito contro la direzione dei lavori, affidati all’architetto comunale Roberto Munari, che ha già un contenzioso aperto con il Comune per la questione del bar del Paesaggio in zona ospedale, o valutare come determinante la qualità del materiale utilizzato per la realizzazione della Cattedrale e quindi chiedere i danni al fornitore del legno, la Veris di Codogno, specializzata in macchine e materiali da giardino che ha un altro contenzioso aperto con il municipio per un conto di 60mila euro mai saldati.

Nell’attesa, l’amministrazione mantiene il più stretto riserbo anche con i consiglieri comunali. Alcuni sono riusciti a ottenere la perizia tecnica, ma non tutti hanno avuto modo di accedere agli atti. Una situazione che ha creato forti tensioni. «È scandaloso, a me è stato negato l’accesso - lamenta il capogruppo M5S, Massimo Casiraghi -. Una discriminazione su base politica, la denuncerò alle autorità competenti».