Lodi, altri crolli nella Cattedrale vegetale. La nipote di Mauri disconosce l'opera

Solo 38 su 108 le colonne rimaste in piedi

Cattedrale vegetale devastata dopo la tromba d'aria

Cattedrale vegetale devastata dopo la tromba d'aria

Lodi, 12 marzo 2019 - "Per quanto ci riguarda la cattedrale vegetale di Lodi non esiste più: vogliamo che quel cumulo di 'macerie' non venga più associato al nome di un grande artista come Giuliano Mauri". E' l'unico commento rilasciato, questo pomeriggio, da Francesca Regorda, nipote dell'esponente di spicco dell''art in nature' e alla guida dell'associazione Giuliano Mauri, dopo che si è fatta la conta dei danni dell'ultima tromba d'aria di ieri: 28 le 'colonne' rimaste in piedi sulle 108 iniziali, 10 delle quali a rischio di imminente caduta perché fanno da appoggio ad altre sradicate. Erano 37 nell'ultimo censimento del Comune, che comunque ha interdetto l'area (e la ciclabile per Boffalora) già dall'ottobre 2018.

Le prime due colonne erano cadute a fine settembre a causa di un fungo che aveva intaccato le intelaiature in legno. Quindi i cedimenti si sono susseguiti fino ai due recenti eventi, con forti raffiche di vento, che hanno tolto ogni dubbio a chi sperava in un recupero. "Era tutto prevedibile" - aggiunge Regorda. Da ottobre, con successivi decreti, la giunta Casanova si è presa tempo per decidere: in questi giorni ha stanziato a bilancio 12mila euro per affidare un incarico ad un progettista ma non si sa ancora se per limitarsi a demolire il rimanente o per riavviarne il ripristino. Per ora nessun commento ufficiale.

La cattedrale doveva essere un elemento di attrattività per Expo 2015, ma divenne realtà solo nell'autunno 2016 quando, lungo l'Adda in zona ex Sicc, vennero innalzate le 108 colonne di legno, disposte in maniera tale da formare delle 'navate', e dentro le quali furono piantumate delle giovani querce che, con una crescita guidata, avrebbero dovuto dare maestosità all'opera, come nei modelli esistenti in Trentino e nel parco delle Orobie. Costata 279mila euro, di cui 125mila di contributo regionale, venne inaugurata il 24 aprile 2017 da Philippe Daverio. Solo nell'estate 2018, però, venne illuminata in modo da poter essere fruita per gli spettacoli di Lodi al Sole. Ma già a settembre i primi problemi ed ora la devastazione.