Cattedrale vegetale di Lodi, il materiale è scadente

La perizia dell’ingegner Cesari rivela tutte le criticità dell’opera d’arte

Francesca Regorda

Francesca Regorda

Lodi, 27 gennaio 2019 - Cattedrale Vegetale, l’Associazione Giuliano Mauri considera vergognose le tempistiche lunghe che continuano a far pendere una spada di Damocle sul futuro dell’opera, rimasta danneggiata dalla scorsa estate a causa di alcuni episodi di maltempo, che hanno provocato, in più occasioni, il crollo di una trentina delle 108 colonne che la compongono. A breve dovrebbe arrivare comunque una risposta dall’amministrazione comunale: è stato infatti reso noto l’esito della perizia effettuata dall’ingegnere Emilio Cesari. E sono emerse criticità riferibili alle fasi di progettazione e realizzazione dell’opera, ad esempio l’utilizzo di materiali diversi rispetto al progetto originale e non idonei a durare 20 anni, come sarebbe stato auspicabile da parte dell’artista, ma soltanto un biennio.

Riscontrate poi fragilità nei montanti prossimi al terreno, non adeguatamente mantenuti nel corso del tempo, e, infine, dalla perizia si scopre la riduzione della sezione di base, determinante nel crollo avvenuto nello scorso ottobre. Un quadro piuttosto critico, che pone davanti due differenti soluzioni di ripristino: o mantenere inalterate le scelte progettuali originarie oppure modificarne i caratteri costruttivi. Qualunque sarà la decisione, dovrà essere poi condivisa con l’Associazione Giuliano Mauri che, nella figura di Francesca Regorda, nipote di Mauri, dichiara di «attendere la decisione del Comune, speriamo entro questa settimana (martedì sera ci sarà il Consiglio comunale, ndr). Ci muoveremo sulla base della loro decisione, qualunque essa sia, non vogliamo essere noi a indicare la via da percorrere».

Se però entro il prossimo venerdì non dovessero arrivare risposte, fa sapere sempre Regorda, «ci muoveremo noi per cercare di ottenerne. Spiace dirlo, ma il Comune in questa occasione si è comportato in maniera vergognosa nei nostri confronti: è da ottobre che cerchiamo di determinare quale sia il futuro dell’opera, ma ci è sempre stato risposto che c’erano molte altre cose di cui dovevano occuparsi, e la situazione della Cattedrale Vegetale è passata sempre in secondo piano in questi mesi, rimanendo così sospesa e irrisolta. Un atteggiamento davvero irrispettoso nei nostri confronti, come Associazione e come familiari dell’artista, che va a sommarsi anche al fatto di riferirsi all’opera come alla Cattedrale Vegetale della Città di Lodi e non di Giuliano Mauri, quasi a non volere riconoscere il contributo dell’artista alla sua realizzazione».