Lodi e la Cattedrale vegetale: "Un restauro senza logica"

È scandalo: la colonna non è stata raddrizzata ma sostituita

Il Broletto ha finora investito 300mila euro

Il Broletto ha finora investito 300mila euro

Lodi, 10 agosto 2018 - «Un intervento senza logica che non rispetta l’opera d’arte». L’ex assessore Andrea Ferrari torna all’attacco dopo il cedimento di una delle 108 colonne della Cattedrale vegetale. Il sopralluogo dei tecnici incaricati dal Comune ha evidenziato chiaramente che a cedere è stata la base della struttura in legno e non il terreno come inizialmente si era ipotizzato. Il segretario cittadino del Pd però è molto critico sulla scelta della Giunta Casanova che mercoledì ha optato di intervenire sull’opera d’arte in riva all’Adda sostituendo - e non raddrizzando come pareva all’inizio - la colonna della Cattedrale dell’artista lodigiano Giuliano Mauri. Una scelta a sorpresa, che ha stupito anche l’associazione Giuliano Mauri. I tronchi di legno più lunghi, quelli corti e i chiodi sono ora adagiati vicino alla quercia rimasta senza protezione. Gran parte dell’opera postuma dell’artista lodigiano , composta da 108 colonne lignee a proteggere altrettanti alberi di quercia e a formare cinque navate gotiche su un perimetro di 75 metri per 22, è stata delimitata per qualche metro con una nastro per evitare che turisti e lodigiani possano entrare nello spazio.

«E’ in corso un intervento senza logica - spiega l’ex assessore Andrea Ferrari -. È un’opera d’arte che deve essere preservata e non una semplice manutenzione stradale. È come se per la riparazione di una delle guglie del Duomo di Milano si decidesse di abbattere l’intera guglia. E’ una questione di rispetto dell’opera». L’opera, realizzata dall’idea di Mauri, è ormai un punto di riferimento per il turismo lodigiano. Dalla sua inaugurazione, avvenuta il 23 aprile 2017, non ha smesso di attrarre visitatori da tutta Italia, mettendo d’accordo persino i critici Vittorio Sgarbi e Philippe Daverio. Anche ieri, nonostante il cantiere, alcuni turisti si sono avvicinati per qualche foto vicino all’imponente opera. Sulla struttura, che avrebbe dovuto essere pronta per Expo 2015 ma che fu inaugurata due anni più tardi, il Broletto ha finora investito circa 300mila euro di soldi pubblici (di cui 125mila coperti da un contributo regionale).

L’ultimo intervento è del 21 luglio con l’installazione di oltre 100 faretti per illuminare dall’interno la gigantesca opera realizzata sul progetto di Mauri. Si tratta di un intervento costato 36mila euro, 17mila dei quali messi a disposizione della Fondazione Bpl, che sarà seguito da un progetto di videosorveglianza da 20mila euro. «Sono convinto che sia necessario stanziare nel bilancio del Comune pochi soldi per la manutenzione ordinaria della Cattedrale vegetale - dice Ferrari -. Prima dell’inverno è necessario aggiungere del mordente per riparare il legno delle gabbie. L’area è molto delicata ed è esposta alle intemperie. Bisogna evitare altri episodi come quello che sta accadendo ora. La Cattedrale di Mauri è stata ferita. Proteggere un’opera d’arte così importante deve essere una priorità dell’amministrazione. Ora una colonna è stata rovinata. Si poteva cercare una maniera più indolore».