Castelgerundo, morta in piscina. Pm: "Incidente, archiviare il caso"

Un giallo la fine di Josephine, ma secondo il procuratore non è stata tralasciata nessuna pista

Josephine Odijie, 35 anni

Josephine Odijie, 35 anni

Lodi, 14 febbraio 2019 - "Un incidente". Per questo, la procura di Lodi ha chiesto l'archiviazione delle indagini per omicidio volontario relative alla morte della nigeriana di 35 anni Josephine Odijie, trovata annegata la mattina del 3 giugno dello scorso anno nella piscina privata dell'imprenditore di 78 anni di Castelgerundo con il quale aveva convissuto per diverso tempo e che in quei giorni, come spiegò agli investigatori, si trovava in mare in barca a vela.

L'inchiesta, che secondo il procuratore Domenico Chiaro non ha tralasciato alcuna pista e ha fatto ricorso a diverse tecniche investigative, ha accertato lo stato di ubriachezza della donna, con un tasso alcolico oltre i 2 grammi per litro, e la morte per asfissia da annegamento. Esclusi invece l'uso di droghe o farmaci o una congestione da cibo. Né le telecamere di sorveglianza né i rilievi hanno indicato la presenza di terze persone nella casa e ne giardino e quindi, in mancanza di riscontri diversi, gli inquirenti hanno concluso che la spiegazione più plausibile dell'annegamento sia stato un incidente: una caduta o un'incapacità di coordinamento motorio indotta dall'alcol. Non sono state riscontrate neppure lesioni tipiche "da difesa".