Lodi, caso Uggetti: la Cassazione annulla la sentenza d'appello assolutoria

L'ex sindaco era stato prosciolto il 25 maggio 2021. Il processo d'appello bis dovrà ricominciare da capo sulla base delle motivazioni dell'annullamento

Simone Uggetti

Simone Uggetti

Lodi , 31 marzo 2022 -  La Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza con la quale, il 25 maggio 2021, l'ex sindaco di Lodi Simone Uggetti era stato assolto, in appello a Milano, dall'accusa di turbativa d'asta, contestata in concorso. Il processo d'appello bis per l'ex sindaco e per alcuni dei coimputati, dovrà dunque ricominciare da capo sulla base delle motivazioni dell'annullamento.

La vicenda è quella del “caso piscine” che il 3 maggio del 2016 aveva portato all'arresto del primo cittadino in carica per l’ipotesi di “turbata libertà degli incanti” perché avrebbe influito indebitamente sulla predisposizione del bando di gara per la gestione per sei anni delle piscine scoperte di via Ferrabini e del parco del Belgiardino. E avrebbe messo a conoscenza di una bozza del bando anche amministratori della società mista Sporting Lodi, prima che avvenisse la pubblicazione.

Dopo una condanna in primo grado dell’ex sindaco a 10 mesi di reclusione, con pena sospesa, nel novembre del 2018 in tribunale a Lodi, la corte d’appello aveva ribaltato il verdetto ritenendo che il primo cittadino sarebbe rimasto entro il “margine di intervento” di indirizzo politico amministrativo concesso anche dalla legge regionale di riferimento e non ci sarebbe stata collusione, cioè un accordo “clandestino” diretto ad alterare la concorrenza e influire sul normale svolgimento delle offerte. La Procura generale di Milano aveva però presentato ricorso per Cassazione.