Lodi, scandalo piscine: la Procura generale chiede la revoca delle assoluzioni

La vicenda, nel 2016, ha coinvolto l'ex sindaco Simone Uggetti e altre tre persone

Simone Uggetti

Simone Uggetti

Lodi -  «Le condotte contestate agli imputati devono ritenersi pacificamente accertate in quanto provate, oltre che da deposizioni testimoniali, anche da prove documentali costituite da atti pubblici, corrispondenza elettronica, registrazioni in presenza, intercettazioni telefoniche e informatiche. Gli stessi imputati hanno ammesso o comunque non hanno contestato di avere posto in essere le condotte a essi ascritte, limitandosi a contestarne la rilevanza penale". Questo uno dei motivi che ha convinto il sostituto procuratore generale di Milano Massimo Gaballo a presentare ricorso in Cassazione sullo “scandalo piscine“ che ha coinvolto nel 2016 il sindaco Simone Uggetti e altri tre. Il magistrato, dopo l’assoluzione degli imputati con formula piena del 25 maggio in Corte d’appello, chiede a Roma di annullare la sentenza.

"Appare evidente l’idoneità a turbare la procedura di gara del confronto diretto e prolungato tra l’organo politico e un soggetto intraneo al principale concorrente sui criteri di aggiudicazione dei punteggi", scrive Gaballo facendo riferimento alla posizione di Uggetti e dell’avvocato Cristiano Marini (co-imputato e rappresentante della società Sporting Lodi all’epoca dei fatti). Poi il magistrato aggiunge: "L’invasiva interferenza del Marini per conto del principale concorrente poi risultato vincitore ha irrimediabilmente compromesso la regolarità della procedura".