Caso mense a Lodi, famiglie ancora senza risposta

Attesa per la decisione dei giudici che dovranno decidere se il regolamento è discriminatorio o no

Protesta contro il regolamento sui servizi scolastici voluto dal Comune di Lodi

Protesta contro il regolamento sui servizi scolastici voluto dal Comune di Lodi

Lodi, 9 dicembre 2018 - Il ''caso mense'' a Lodi non accenna a sbrogliarsi. A tre mesi dall’inizio della scuola, a 40 giorni dalla pubblicazione delle linee guida emanate dalla Giunta Casanova per l’applicazione del Regolamento per l’accesso agevolato ai servizi comunali, la maggior parte delle famiglie di extracomunitari convolte (circa 130) non ha ancora avuto una risposta dagli uffici comunali e non sa se la propria domanda per l’accesso agevolato a mensa, scuolabus e pre/post scuola è stata accettata oppure no. Secondo il Coordinamento Uguali Doveri, che sta contribuendo a sostenere le spese di mensa e scuolabus per i bambini coinvolti attraverso le donazioni 160mila euro di donazioni raccolte, solo poche famiglie hanno avuto risposta, affermativa, e sono state inserite nella fascia di pagamento coerente con il proprio reddito, la fascia Isee. La risposta del Comune, segnalano i volontari del Coordinamento, dice però che l’ammissione è “in via provvisoria”.

"Cosa significa? Quali altri accertamenti si riserva di fare l’Amministrazione comunale che non è stata in grado di fare negli scorsi mesi?", chiedono dal Coordinamento che al suo interno raccoglie associazioni, gruppi politici e cittadini. "Davvero questo sconsiderato regolamento si sta sempre più accartocciando su se stesso e mostrando tutte le sue contraddizioni - spiega il Coordinamento Uguali Doveri -. Nel frattempo rimane scandalosa la mancanza di rispetto e di attenzione verso le famiglie da parte di un’amministrazione che il 14 settembre scorso disse, a una rappresentanza dei genitori che avevano manifestato il loro disagio, che dopo 15 giorni avrebbe dato una risposta. Ma ancora oggi non è stato così". Intanto, cresce l'attesa per la sentenza di primo grado sul ricorso presentato dalle associazioni Naga e Asgi sulla vicenda di Lodi. Tra pochi giorni il tribunale civile di Milano dovrà decidere se il regolamento della Giunta Casanova è discriminatorio o no.