Casalpusterlengo, la tangenziale prende forma: tracciati limiti nei giardini privati

Iniziati i sopralluoghi in via Rabin

Un residente mostra il “picchetto”

Un residente mostra il “picchetto”

Casalpusterlengo (Lodi), 3 febbraio 2019 - L'Anas si “prende” una porzione dei giardini di casa della schiera di villette che sorgono in via Rabin, l’ultimo lembo del rione Ducatona al di là del quale sorgerà il tracciato della tangenziale alla via Emilia (opera da circa 140 milioni di euro che verrà presto appaltata). Ieri mattina un tecnico dell’ente strade e un altro di una società incaricata per le misurazioni hanno effettuato il sopralluogo, tracciando con lo spray rosso le singole aree private delle abitazioni che verranno delimitate dai picchetti e che di fatto diventeranno di proprietà del demanio (non transiteranno però i mezzi di cantiere). I residenti del quartiere hanno “scortato” i tecnici nei rilievi, constatando però, nella maggior parte dei casi, che le misurazioni effettuate sul campo, in maniera clamorosa, non corrispondevano a quelle nero su bianco sui documenti e sui progetti. C’è chi ha scoperto che i metri quadrati da indennizzare saranno in più rispetto a quanto inserito nella missiva, arrivata nei giorni scorsi ai proprietari, per l’immissione in possesso delle superfici che devono essere espropriate.

Il 13 e il 15 febbraio prossimi in Municipio i tecnici Anas incaricati incontreranno uno a uno i cittadini interessati per redigere in contraddittorio il verbale di presa in possesso degli spicchi di terreno e verrà indennizzata la quota di espropriazione. Ieri, il tecnico Anas ha ribadito che i nuovi conteggi delle metrature aggiornate dopo il sopralluogo saranno pronte per i due incontri in municipio. In totale, sono una ventina le famiglie interessate dall’operazione di riscatto delle porzioni di terreno che fanno parte delle aree di rispetto del cantiere della bretella la quale sorgerà a circa quaranta metri dalle mura di casa. Ai residenti verrà corrisposto l’indennizzo non solo relativamente al valore dell’area ma anche delle recinzioni, delle piante e dei piccoli manufatti presenti. Nel 2009 le famiglie di via Rabin avevano aperto un confronto serrato con Comune ed Anas ottenendo il cambiamento del tracciato, da rilevato a passaggio in trincea. «Non siamo contro l’opera – dicono i cittadini – Ora presenteremo al Comune un “pacchetto” di richieste tra cui la rimozione del tracciato della pista ciclabile, per poter risparmiare metri di terreno espropriato, la realizzazione di una stradina di servizio chiusa ed illuminata e un controllo futuro del cantiere».