Casale, via alla variazione del Pgt per il nuovo polo commerciale. Il M5S insorge

La nuova area sorgerà tra la via Emilia e via Allende. Le decisioni prese dall'amministrazione non piacciono agli attivisti

Gianfranco Concordati

Gianfranco Concordati

Casalpusterlengo (Lodi), 13 luglio - Area 'ex Sivam', la giunta Concordati dà il via alla variazione del Pgt per un nuovo polo commerciale. Durante l'ultima riunione di giunta infatti sindaco e assessori hanno deliberato l'avvio del procedimento per la variazione del piano regolatore per favorire il nuovo insediamento tra via Emilia e via Allende. In quell'area sorgerà un nuovo polo di distribuzione che verrà ubicato appunto su una porzione di terreno che la Sivam, società leader nella vendita di mangimi, ha messo sul mercato perché inutilizzata. Una soluzione che sicuramente non piacerà al MoVimento 5 Stelle locale, che già sulle mosse dell'amministrazione in campo commerciale ha qualcosa da ridire.

"Uno sviluppo illogico, prono alla media e grande distribuzione e sordo nei confronti dei piccoli esercizi, a fronte dei 2,5 posti di lavoro persi per ogni nuovo posto nei grandi centri commerciali - spiegano -. Una situazione che noi stiamo denunciando da diverso tempo, con le forti critiche che abbiamo mosso all’espansione del polo commerciale di Via Labriola, dove in un primo lotto arriveranno un nuovo supermercato Lidl e un Burger King e sono già state realizzate due assurde rotonde in soli 100 metri, in aggiunta a quella già esistente; in questo comparto l’intervento è stato opportunamente diviso in due lotti separati, in modo da restare sotto ai 2.500 mq di superficie cadauno e sfuggire così alla definizione di “grande struttura di vendita”, il tutto per sveltire i tempi di realizzazione". All'espansione del polo commerciale di via Labriola, nei giorni scorsi si è aggiunta anche la novità dell'ingrandimento del supermercato Conad

"Voleva essere fatta passare in Commissione come una modifica puramente tecnica, mentre invece è anche una scelta politica - proseguono gli attivisti -. Vero che non si potrà costruire un centimetro cubo in più, ma il nuovo inquadramento come “grande struttura di vendita” in questo caso potrà servire all'espansione del supermercato all'interno della struttura esistente, con l’acquisizione degli spazi ora non destinati agli alimentari.  Appoggiamo totalmente la proposta concreta avanzata da Ascom: "Fermare l’arrivo ulteriore della grande distribuzione, specie fuori città, per favorire e sostenere i negozi del centro, che rappresentano sicurezza sociale e valore per la comunità; in particolare, stralciare dagli strumenti urbanistici quelle grandi aree destinate a commercio, valutando una destinazione diversa".