Casalpusterlengo, egiziano espulso prima delle nozze

Impedito il matrimonio sospetto con un’italiana

La volante lo ha accompagnato in aeroporto

La volante lo ha accompagnato in aeroporto

Casalpusterlengo (Lodi) - 17 maggio 2018 - Una grande storia d’amore o un matrimonio combinato per ottenere la cittadinanza italiana? Il dubbio c’è visto che il promesso sposo, un 30enne egiziano pluripregiudicato, alla vigilia delle nozze, è stato espulso dall’Italia, con accompagnamento da parte di una volante della Questura all’aereoporto dove l’uomo è stato caricato su un aereo diretto a Il Cairo.

A pronunciare la frase di manzoniana memoria, «questo matrimonio non s’ha da fare», in questa occasione, sono state le autorità inquirenti italiane. Le nozze, con una donna italiana di circa 50 anni, erano in programma per martedì, a Casalpusterlengo, ma lunedì l’ufficio immigrazione della Polizia di Stato di Lodi ha fermato il 30enne, che vanta una lunga fedina penale per reati di spaccio, porto d’armi illegale, e ben quattro provvedimenti di espulsione, tutti mai eseguiti prima d’ora. Convalidato il provvedimento di espulsione dall’Italia, l’uomo è dunque stato caricato su un areo diretto verso la propria madrepatria. «È già il secondo caso quest’anno di un immigrato espulso alla vigilia delle nozze – spiegano dalla Questura –. Tutta l’operazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione del sindaco di Casalpusterlengo, che ha aiutato il nostro ufficio immigrazione nella verifica delle pratiche».

La questura aveva già infranto il sogno d’amore, alquanto sospetto, tra un 29enne marocchino, anch’egli pregiudicato, e una 30enne ecuadoriana che aveva ottenuto da poco la cttadinanza italiana. La coppia risiedeva nel Bresciano ma aveva chiesto di sposarsi il 9 aprile al municipio di Castelgerundo, nato da pochi mesi dopo la fusione tra Cavacurta e Camaraigo. In quel caso il 29enne, con precedente per spaccio, segnalato come «soggetto pericoloso», si era visto negare il permesso di soggiorno dalla Questura di Brescia. Da qui il tentativo di ottenere la cittadinanza in un’altra provincia attraverso un matrimonio d’interesse con una italiana acquisita. Anche lui, però, venne fermato dai carabinieri sei giorni prima dalla celebrazione del rito civile, consegnato alla Questura e rispedito in Marocco.