Coste Fornaci, ex discarica: Casalpusterlengo lancia la bonifica

Oggetto di una lunga vicenda giudiziaria partita dall’inizio del decennio

Il sopralluogo di amministratori e tecnici

Il sopralluogo di amministratori e tecnici

Lodi, 22 settembre 2018 - Nuova vita per la discarica di Coste Fornaci a Casale. Il centro di raccolta rifiuti, a pochi passi dalla vicina Somaglia, è stato oggetto di una lunga vicenda giudiziaria partita dall’inizio del decennio. Nel 2010, infatti, alla discarica erano stati posti i sigilli dopo che alcuni rappresentanti della ditta Pantaeco, che in quegli anni gestiva il sito, erano finiti in manette accusati di aver fatto sversare materiale fuorilegge all’interno dei vasconi. Ieri però è iniziata una nuova storia alla discarica, con l’inizio dei lavori di bonifica da parte della ditta Riccoboni che si è aggiudicata la gara per la riqualificazione di ben 51 mila metri quadrati.

«In questi quattro anni da parte di uffici e assessorato è stato fatto un lavoro importante – spiega il sindaco Gianfranco Concordati –. Finalmente siamo pronti a mettere la parola fine a una partita aperta da troppo tempo. Abbiamo sempre fatto una promessa, ovvero quella di sistemare la situazione a Coste Fornaci, e ce l’abbiamo fatta». Un impegno importante da parte dell’amministrazione comunale che ha preso in carica la discarica sin dal 2011. «Quando arrivammo noi nel 2014 (come amministrazione comunale, ndr) c’era una grave situazione di abbandono, con il percolato che si disperdeva – racconta l’assessore ad Ambiente e Lavori pubblici, Luca Canova –. Abbiamo effettuato tantissimi interventi di prosciugamento del laghetto, di canalizzazione e sui teli. Finalmente siamo arrivati ora al punto che volevamo».

Come detto, a vincere la gara, messa in atto da Comune e Cuc della Provincia, è stata la ditta Riccoboni, che manterrà aperto il cantiere per un anno, per un totale di 3 milioni ed 800mila euro (coperti con polizze fidejussorie Pantaeco di un milione e mezzo e un bando di Regione Lombardia di due milioni e 900 mila euro) come hanno ricordato Francesco Ciossani e Alberto Baron, presenti al sopralluogo e responsabili degli uffici Ecologia e Ambiente e Lavori pubblici. «Importante è anche ricordare che, quando iniziammo i nostri interventi, venivano effettuati prelievi di percolato sei, sette volte a settimana, con ricadute sulle casse del Comune, visto che si investivano 300mila euro, mentre oggi solo tre» ricorda Ciossani.