Casaletto Lodigiano, la procura fa appello contro assoluzione oste

Il 24 gennaio scorso Mario Cattaneo era stato assolto in primo grado

Mario Cattaneo (Cavalleri)

Mario Cattaneo (Cavalleri)

Casaletto Lodigiano (Lodi), 24 giugno 2020 -  La procura della Repubblica di Lodi ha presentato appello alla sentenza di primo grado del 24 gennaio scorso che aveva visto assolto "perché il fatto non sussiste" Mario Cattaneo, l'oste di Casaletto Lodigiano dal cui fucile, la notte del 10 marzo 2017, partì una rosa di pallini che colpì e ammazzò Petre Ungureanu, un cittadino romeno che con complici si era introdotto nel suo locale per rubare.

"Per buona parte del processo, noi abbiamo richiesto, anzitutto, una perizia cinematica che ci potesse togliere ogni dubbio o quasi su come si sono svolte le cose quella notte - spiega il procuratore della Repubblica di Lodi Domenico Chiaro -. Il giudice ha ritenuto che non fosse necessaria. Noi, invece, continuiamo a ritenere che lo fosse certamente. Non ci ha convinti la ricostruzione dei fatti realizzata dal generale Luciano Garofano perché ci è parso partisse comunque dalla ricostruzione dei fatti eseguita, semplicemente, dallo stesso Mario Cattaneo. A mio parere si sarebbe potuto approfondire maggiormente l'intera questione: la prova si crea in dibattimento. Non volevamo che le ricostruzioni partissero da dichiarazioni, del Cattaneo e dei familiari, ma dai pochi dati obiettivi che avevamo come il cartone trapassato da parte a parte. E riteniamo - conclude - ci possano essere elementi per affermare che i colpi sparati furono due e non uno". Si riaprirà così, stavolta in Corte d'Appello, la vicenda che ha sollevato anche un ampio dibattito in tema di legittima difesa.