Cartelle pazze dell’Asst, "c’è stato un errore"

Sono 3.900 le posizioni già stralciate dall’Asst di Lodi, ma ce ne sono altre 9mila caricate dall’Agenzia delle Entrate. Sulla questione degli avvisi che molti cittadini hanno ricevuto nelle ultime settimane dalla Agenzia delle Entrate, relativi al mancato pagamento di prestazioni sanitarie erogate dal 2012 dall’Asst, dalle prime verifiche effettuate dalla direzione dell’azienda sanitaria emergerebbe un’anomalia causata da un disallineamento tra banche dati. Un’anomalia che ha portato all’inserimento di posizioni debitorie non dovute. Oltre alle posizioni che sono già state stralciate, sono state prese in carico le mille pervenute all’Ufficio Relazioni con il Pubblico comunicando direttamente all’utente l’eventuale annullamento del pagamento o la correttezza dell’invio della comunicazione.

La stessa Asst comunque informa "che eventuali altri avvisi con scadenze successive al 31 luglio saranno da considerarsi sospesi". La maggioranza di tali avvisi ha riguardato il mancato pagamento di prestazioni ambulatoriali, la parte restante è riferibile a visite in solvenza o a dimissioni in codice bianco da Pronto Soccorso. La direzione sottolinea che "tutte le lettere pervenute sono da considerarsi “avvisi bonari“ ed è quindi sempre possibile regolarizzare o comunicare le circostanze per le quali non si debba procedere al pagamento da parte dell’utente". I cittadini potranno comunque inviare richieste di chiarimento all’indirizzo mail recupero.crediti@asst-lodi.it, indicando in calce i propri contatti telefonici ed allegando già opportuna documentazione per agevolare la presa in carico della pratica. Comunque si invita a controllare sempre il codice di esenzione: la direzione precisa anche che "nella maggior parte dei casi gli avvisi sono fondati e riferiti a crediti per prestazioni effettuate e non saldate e che tale attività di recupero è volta a garantire l’equità tra i cittadini che accedono al Servizio Sanitario Pubblico". Da.Re.