Capotreno ferito da uno straniero. I pendolari: "Si viaggia con la paura"

Santo Stefano Lodigiano, i passeggeri: "Nessuno fa nulla per la sicurezza"

Stazione ferroviaria di Codogno

Stazione ferroviaria di Codogno

Santo Stefano Lodigiano, 20 luglio 2017 - Ancora violenza sui treni, ancora vittima un capotreno che stava svolgendo il proprio lavoro. Teatro della nuova aggressione ieri mattina è stato il regionale 20410 partito alle 7.09 da Piacenza e diretto a Milano Greco Pirelli. Non erano passati cinque minuti dalla partenza del convoglio quando è scattata l’aggressione a pochi metri dalla stazione di Santo Stefano. Il capotreno, FD 45enne, stava svolgendo il normale servizio di controllo biglietti quando si è trovato davanti un giovane straniero, africano, che non era munito di biglietto. «E tu cosa fai qui?» avrebbe affermato il capotreno scorgendo il ragazzo che si stava nascondendo. Da qui la follia. Il dipendente Trenord infatti non ha neanche avuto il tempo per estrarre il blocchetto per le multe che il giovane, descritto come alto, magro, con jeans e maglietta dai colori vivaci, gli si è scagliato contro con un coltello da cucina. Il fendente era diretto al petto del capotreno che fortunatamente con un gesto istintivo è riuscito a parare il colpo con la mano destra, perforata poi dalla lama. L’accoltellatore non ha perso tempo, e con il treno ancora in movimento e ormai alle porte di Santo Stefano, ha forzato la porta del convoglio dileguandosi poi nella campagna. Il treno ha proseguito la propria corsa fino a Codogno dove il 45enne è stato medicato e portato all’ospedale della città per le cure del caso che hanno scongiurato ogni pericolo. Momenti di ordinaria follia vissuti da pendolari impietriti e sempre più impauriti per ciò che ormai sta diventando la triste e brutale normalità. All’interno dello scalo di Codogno sono accorsi gli agenti della Polfer e dei Carabinieri per studiare la dinamica dell’accaduto insieme alla Scientifica che ha poi effettuato i rilievi sul convoglio soppresso e ripartito, senza effettuare il servizio di trasporto, da Codogno intorno alle 10.50. Una nuova aggressione che va ad accrescere il malumore non solo dei dipendenti di Rfi, ma anche dei pendolari. «Siamo stufi – racconta una pendolare presente in stazione ieri mattina – oltre a non avere il posto a sedere molte volte perché i sedili sono occupati da persone che non pagano mai il biglietto a differenza nostra, abbiamo paura per quello che potrebbe succederci. Ci sono persone che creano continuamente fastidio e pericolo e noi pendolari ogni giorno viviamo con il terrore senza che la Polfer intervenga mai». «È ora che qualcuno si svegli – prosegue un altro viaggiatore – si parla molto di sicurezza e di quanto stia a cuore a chi governa, ma qui nessuno fa nulla».