Brembio, i profughi chiedono la residenza. E il sindaco perde la pazienza

Brembio, Rando: "Così dovremo anche garantirgli aiuti sociali"

Giancarlo Rando, 69 anni, portacolori di una lista civica

Giancarlo Rando, 69 anni, portacolori di una lista civica

Brembio, 6 luglio 2016 - La rivolta del sindaco è servita. "Alcuni richiedenti asilo stanno avviando le pratiche per l’ottenimento della residenza in paese e, se ciò avvenisse, acquisterebbero diritti sociali che il nostro bilancio non riuscirebbe a sostenere in quanto aggraverebbero i conti già in sofferenza visto che anche quest’anno lo Stato ci ha trasferito 40mila euro in meno". Giancarlo Rando scrive ai propri cittadini mettendoli al corrente dell’evoluzione della problematica relativa ai profughi, ospitati da circa un anno nella palazzina di proprietà privata di via Monte Grappa. "In questo periodo abbiamo dimostrato pazienza, comprensione, disponibilità ed umanità – ha spiegato il primo cittadino –, ma quando è troppo è troppo". Ora Rando è molto preoccupato soprattutto della tenuta dei conti pubblici il cui equilibrio è normalmente già molto precario. "Dopo tre mesi di permanenza, i richiedenti asilo possono chiedere la residenza: è un loro diritto che non possiamo negare. Noi stiamo temporeggiando". Ma non si sa per quanto tempo, nell’attesa di risposte da parte degli organismi superiori, Prefettura in primis la quale ha posto il problema al governo. Il sindaco snocciola le concessioni effettuate in questo anno, dimostrando la buona disponibilità del Comune: la firma del protocollo per la realizzazione di attività di volontariato per i migranti e la concessione gratuita di un’ala del palazzo comunale per corsi di italiano.

"Ora però restiamo in attesa degli sviluppi della situazione riguardo il numero eccessivo di presenze" ha detto Rando. All’inizio gli ospiti della struttura (un lotto residenziale rimasto vuoto poichè invenduto e messo a disposizione dal proprietario) erano solo 17; ora il loro numero si aggira tra i 60 e 70 con inevitabili problemi di convivenza. E anche recentemente litigi. "La media è di 2.5 sulla popolazione brembiese quando la media nazionale é di 1.3%" chiude Rando.